Lazio, tanti gol fatti anche troppi subiti: c'è bisogno di più equilibrio

Lazio, tanti gol fatti anche troppi subiti: c'è bisogno di più equilibrio
di Valerio Marcangeli
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Venerdì 31 Dicembre 2021, 01:18

«Il cantiere è un’area di lavoro temporanea nella quale si svolge la costruzione di un’opera». Difficile definire meglio la situazione della Lazio. Salutato Simone Inzaghi dopo cinque anni, il club capitolino lo scorso 9 giugno ha ufficializzato Maurizio Sarri per rifondare una rosa arrivata probabilmente all’ultima curva, sensazione confermata appieno in questi primi sei mesi stagionali. «Aprite le porte alla bellezza», questo lo slogan scelto dalla Lazio per sponsorizzare il nuovo allenatore, mentre sui social impazzavano riproduzioni di mini sigarette. Un’euforia fuori dal comune quella divampata con la firma del tecnico napoletano, affievolitasi pian piano con i risultati altalenanti i quali però non hanno diminuito la fiducia nei suoi confronti, sia da parte della società che dell’ambiente. 

SOLO LAMPI
Salutata la prima parte di stagione e in attesa del brindisi di fine anno - covid permettendo, visto che tira aria di un paio di nuove positività - è tempo di bilanci in casa biancoceleste. Del “Sarrismo” tanto acclamato in estate al momento si è visto solamente qualche lampo. Il nuovo tecnico prosegue nel tentativo di divulgare il suo verbo tra le mura di Formello in attesa di una svolta che non è ancora arrivata. Giunti al giro di boa si può dire che nel cantiere di Sarri mancano ancora tanti mattoncini. Uno di questi è senza dubbio la continuità. La nuova Lazio targata 21/22 non ha mai superato le due vittorie consecutive, trovate in tre casi finora: a inizio stagione (Empoli e Spezia), a fine settembre (derby e Lokomotiv Mosca) e di recente (Genoa e Venezia). Buone prove sporadiche miste a «disattivazioni» mal digerite e spesso scaturite in dure strigliate. Sarri nelle esperienze passate si era sempre esaltato ad inizio stagione.

Tra Juve, Chelsea (con la coniazione del “Sarri Ball”) e Napoli il tecnico aveva ottenuto filotti anche di 8 vittorie di fila al girone d’andata. Solo all’esordio in Serie A ad Empoli aveva fatto peggio rispetto a quest’anno. 

DIETRO
I gol subiti sono un altro punto debole della nuova Lazio e sono emersi soprattutto nelle sconfitte esterne, quasi sempre pesanti. Dal 3-0 di Bologna al 4-1 di Verona fino al ko tecnico di Napoli (4-0). Crolli che hanno influito tanto su un altro dato che non va giù al tecnico della Lazio: 34 gol incassati in campionato. Mai così male da quando è al comando di una squadra di una massima serie. Il suo Empoli nella stagione 2014/15 concluse il girone di andata con 23 gol al passivo. Nei tre anni successivi il suo Napoli si attestò progressivamente a 15, 22 e addirittura soli 13 gol nel 2017/18. Al Chelsea alla 19esima giornata il dato dei gol subiti recitava 16, mentre alla Juve 18. 

IN AVANTI
L’aspetto in cui invece la mano di Sarri si sta notando è la fase offensiva. Ai biancocelesti è stato rimproverato spesso di segnare solamente grazie a Immobile. Eppure la Lazio ha il terzo miglior attacco della Serie A con 39 gol, “solo” 13 dei quali segnati dal proprio capitano. Meglio hanno fatto solo Milan (40) e Inter (49), rispettivamente seconda e prima in classifica. Una manovra corale quella biancoceleste, che nelle ultime settimane ha visto esplodere tutta la classe di Pedro ed esaltare le qualità di Zaccagni, il tutto condito dai colpi ritrovati di Luis Alberto. D’altronde l’armonia offensiva è una certezza per Sarri e i 39 centri di questa stagione sono secondi solamente ai 42 di Napoli raggiunti in due occasioni di fila. Dimostrazione che, anche se dalla punta, il primo mattone è stato messo. Ora serve il resto.

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