Lazio, garanzia Sarri prima di Natale

Lazio, garanzia Sarri prima di Natale
di Alberto Abbate
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 00:22

Ora c’è un silenzio che mischia strategia e scaramanzia. Il nervosismo dello spogliatoio post-cena e Genoa, la positività di Immobile e le dure parole di Peruzzi contro la dirigenza hanno già fatto abbastanza baccano nei giorni pre-vigilia. Sarri così non parla, lo farà solo a pochi minuti dal fischio d’inizio della gara a Venezia. Bisogna tornare a vincere in trasferta ed è proprio il mister, il portafortuna, ha la pozione magica. Maurizio non ha mai perso prima della sosta natalizia da quando allena in Serie A: ha collezionato tre vittorie e due pareggi nelle ultime sfide dell’anno solare e, ironia del destino, i risultati sono arrivati tutti fuori casa, dove la Lazio - oggi con 2647 tifosi al seguito - ha conquistato appena 8 punti sinora. I pari risalgono ai tempi dell‘Empoli e nella seconda stagione a Napoli in panchina: in entrambi i casi si giocò all’Artemio Franchi contro la Fiorentina. Sempre nella grande parentesi partenopea, lontano dal San Paolo, ecco i successi contro Crotone e Atalanta. Infine, l’ultimo a Genova contro la Sampdoria nell’unica stagione trascorsa a Torino, sponda bianconera. Sarri dunque conta innanzitutto su se stesso per ripetersi anche in questa nuova avventura. Ha fatto una promessa pure a Enrico Lotito (ieri era il compleanno), vuole presentarsi domani mattina da papà Claudio con i tre punti come regalo di Natale, prima della firma sul rinnovo sino al 2025, che lo legherà per i prossimi tre anni e mezzo a Roma.

PROGETTO E SUCCESSI
Manca insomma solo il fiocco sul prolungamento sotto l’albero. «È tutto fatto in ogni dettaglio, anche a livello economico. Con Sarri vinceremo», ci ha assicurato Lotito straconvinto. Esiste un progetto a lungo termine, ambizioso. L’ex Peruzzi è andato via con Inzaghi e in pochi mesi a Formello è cambiato tanto.

C’è un nuovo uomo al comando, l’allenatore-manager Sarri ha avuto carta bianca dal presidente e da quest’estate indica tutte le strategie di mercato. Da mesi Tare esegue, non mette bocca in ambito tecnico. I due hanno un buon rapporto, ma il ds riflette sempre se dire addio a giugno con un anno (è in scadenza nel 2023) d’anticipo. Lotito aspetta, ma stavolta non ha intenzione di pregare nessuno per cambiare una volta per tutte la Lazio. Ha imparato dagli errori del passato e vuole costruire un futuro diverso. Anche se i risultati in questo avvio singhiozzano, il presidente si è persuaso di come il percorso intrapreso sia quello giusto. È sempre e comunque dalla parte del mister perché ama il suo modo di andare dritto sul merito. Non ci sono figli e figliastri, conta lo spirito e il campo, solo così si può dare la mentalità a un gruppo.

SFIDA BASIC-SERGEJ-LUIS 
I mugugni rientreranno magari col riposo (sino al 29 dicembre) natalizio. È già partito con piccole scosse, il nuovo ciclo. Non è ancora il momento di un terremoto. Senza Immobile punto di riferimento, poi, bisogna guardare al presente e badare al sodo. Niente battaglie di principio. Ecco perché, anche se non è andato giù qualche comportamento, è tosta rinunciare al miglior Milinkovic in campo adesso. Il serbo alla fine può spuntarla su uno fra Basic e Luis Alberto, solo Cataldi in regia è certo del posto. Lazzari è in ballottaggio con Radu e vicino al Torino, ma gli acciacchi all’adduttore di Hysaj lo spingono dal primo minuto insieme a Marusic terzino destro. Tutto il resto sembra confermato. In versione “falso nueve”, anche Felipe Anderson. Muriqi è ai saluti per far posto a un sostituto: Erik Botheim è a un passo dal Krasnodar, non è un nome che convinceva Sarri e sembra sfumato. Bisogna risfogliare la margherita con Tare e Lotito domani nel vertice di mercato. 

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