L’ULTIMO GUIZZO
Per molti Felipe Anderson sta vivendo un momento di appannamento, ma in realtà il giocatore si è solo messo a completa disposizione della squadra, sacrificando molto il suo modo di giocare. Recentemente non ha brillato, almeno come aveva fatto nel periodo di marzo e aprile, quando scattava sulla fascia, dribblava ogni avversario, entrando in area e mettendo in ansia diverse difese avversarie. Un po’ perché non si può andare sempre a cento all’ora, e un piccolo calo è naturale, un po’ perché nell’ultimo periodo il fantasista, anche a causa delle non perfette condizioni generali della squadra, ha cercato di privilegiare più l’aspetto tattico che tecnico. Ultimamente, Felipe rincorre gli avversari fino alla propria area, coprendo più zone e percorrendo più metri rispetto a quello che faceva prima. Resta sempre pericoloso negli ultimi quindici metri, nonostante siano cambiate le marcature nei suoi confronti, ma la lucidità non è la stessa di prima. Non è un caso che l’ultimo gol l’abbia realizzato un mese e mezzo fa all’Empoli. A Napoli servono le sue magie, gol e soprattutto assist.
INCEDIBILE PIPE
Che sia Champions o Europa League, Felipe Anderson resterà alla Lazio al cento per cento. Le sirene e le squadre che lo stanno monitorando sono diverse, alcune davvero importanti, ma il brasiliano ha da poco firmato il nuovo contratto fino al 2020 e lui è felice di restare nella capitale, al di là della competizione che i biancocelesti andranno a fare il prossimo anno. Ad assicurarlo è la società, i suoi procuratori e soprattutto lui che a chiunque, in perfetto romanesco, ogni volta ribadisce: «Se resto? Avoja…».
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