GREGUCCI E DAVID
E’ sbocciato a Valencia, ha fatto le gesta di Spagna, è diventato prima principe e poi re d’Inghilterra. Non è stato facile trasferirsi a Manchester 10 anni fa, aveva pure dei grossi problemi (il figlio piccolo) in casa. David Silva ha fatto avanti e indietro senza mai mostrare in campo una sbavatura. Professionista esemplare, come ci racconta l’ex biancoceleste e attuale allenatore dell’Alessandria Angelo Gregucci, che lo ha allenato alla prima ora al City, come secondo di Mancini, attuale ct dell’Italia: «Lo ha voluto a tutti i costi Roberto e, come al solito, ci aveva visto lungo. Che giocatore fantastico, che ragazzo eccezionale. La Lazio fa un colpo magnifico, mi viene la pelle d’oca al solo pensiero che uno come David possa vestire la maglia laziale e muoversi in campo con Luis Alberto e Milinkovic. Un sogno per uno che ama la Lazio e il pallone come me». Angelo lo conosce bene, tutti i giorni in campo e dentro lo spogliatoio. Per lui, appassionato di calcio, vederlo ogni giorno sul terreno di gioco era una delizia: «Tutti i giocatori corrono con la palla e cercano di non perderla, con David è l’esatto contrario, è il pallone che, sentendosi coccolato dai suoi piedi, va dietro a lui, fin dentro lo spogliatoio. E’ un gigante in questo mondo. Ha carisma e una passione smodata per il suo lavoro, una certezza per ogni tecnico. E’ uno di quegli acquisti che ti cambia tutto. Sia per quelli che già sono grandi nella squadra e per i giovani. Che esempio per i ragazzi». L’ex allenatore del City non sta nella pelle: «Mi posso immaginare Inzaghi, con uno come Silva non avrà problemi, può fare tutto a centrocampo, perfino l’esterno, seppur con il suo passo, anche davanti, al di là del trequartista, pure la seconda punta. La sua storia parla per lui. E’ uno che ha scelto di non andare a Barcellona o al Real Madrid, per affinità e senso storico. David non è uno qualunque. Mamma mia che colpo che ha fatto la Lazio. Eccezionale per il calcio italiano, ma anche per la gente. Pochi giocatori come lui. Così si costruiscono squadra da scudetto, in più con altri due così, potresti anche essere competitivo per la Champions, per vincerla non solo per partecipare».
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