Juve, archiviato il campionato in arrivo l'esame Champions

Juve, archiviato il campionato in arrivo l'esame Champions
di Alberto Mauro
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Lunedì 3 Agosto 2020, 09:30
C’è una data in rosso cerchiata sul taccuino di Maurizio Sarri, una sfida senza rete a più di cinque mesi dall’andata in Francia. Il ritorno degli ottavi di Champions contro il Lione è il giorno del giudizio, per Sarri e una Juventus che si è smarrita strada facendo verso il nono scudetto consecutivo. Basterà la musichetta della Champions a guarire le ferite bianconere? Lo dirà il campo, intanto le statistiche dell’ultimo periodo non sono per nulla rassicuranti: la Juve ha tirato i remi in barca ben prima dello scudetto aritmetico, rischiando grosso e tagliando il traguardo in testa soprattutto grazie alle frenate delle dirette avversarie. Di fronte c’è un Lione ferito dalla sconfitta (ai rigori) in Coppa di Lega contro il Psg, al termine di una sfida tutt’altro che entusiasmante ma che ha evidenziato la compattezza e una buona condizione atletica dell’OL, fermo dallo scorso aprile, amichevoli a parte.

All’andata Garcia è riuscito a mettere in serissima difficoltà Sarri e la sua Juve, venerdì prossimo, oltre allo spauracchio Aouar (seguito dai bianconeri in ottica mercato) potrà contare anche su Depay, assente a Lione per infortunio. Sarri è pronto all’all-in, consapevole di giocarsi il futuro, perché un fallimento agli ottavi avrebbe ricadute immediate a livello di guida tecnica (probabile esonero) e anche dirigenziale, con la posizione di Paratici e Nedved (i due maggiori sponsor di Sarri in bianconero) in bilico. L’eliminazione sarebbe catastrofica anche a livello economico, ma i bianconeri hanno spesso dato il meglio sotto pressione, con le spalle al muro, come l’anno scorso con la rimonta furiosa targata Ronaldo contro l’Atletico Madrid. Altri tempi e un’altra Juve, molto meno vulnerabile di quella attuale. Nella classifica post lockdown la Juve sarebbe addirittura sesta, ma a preoccupare sono soprattutto i numeri. Le 3 sconfitte nelle ultime 4 partite, i 17 gol incassati nelle ultime 8, il totale di 43 reti subite in campionato (il primo anno di Conte erano 20).

Per la prima volta dalla stagione 2003/’04 la squadra che vince lo scudetto non ha la miglior difesa o il miglior attacco. La palla non gira come dovrebbe a centrocampo, l’attacco - tolto Ronaldo - non trascina e la difesa è rimasta inviolata una sola volta nelle ultime dieci gare. Sarri non riuscirà a risolvere tutti i problemi in 4 giorni, l’unica speranza è che i suoi si siano rilassati, in attesa di riattaccare la spina al momento giusto. Sarà decisiva l’esperienza di Buffon, Ronaldo, Bonucci e Chiellini, Dybala dovrebbe recuperare ma non sarà al top, ci sono i dubbi Pjanic (con la testa già a Barcellona) e Bernardeschi (fuori condizione) e diversi rimpianti: probabilmente con Chiellini, Khedira e Douglas Costa sarebbe stata un’altra Juve.
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