Juan Jesus su Acerbi: «Sconcertato dalla decisione, non capisco come "sei solo un negro" non sia una frase discriminatoria»

il difensore brasiliano ha emanato un comunicato insieme alla società: «Temo che questo finale potrebbe costituire un grave precedente»

Napoli, Juan Jesus commenta l'assoluzione di Acerbi: «Sconcertato dalla decisione, non capisco come "sei solo un negro" non sia una frase discriminatoria»
di Pasquale Tina
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 09:09

Sconcerto per la decisione del Giudice Sportivo di assolvere Acerbi, ma anche delusione per il comportamento del difensore dell’Inter che si è rimangiato le scuse avvenute durante Inter-Napoli per l’insulto razzista che – secondo Juan Jesus – non è stato sanzionato. Il difensore brasiliano del Napoli è intervenuto a  gamba tesa sulla vicenda: «Ho letto più volte, con grande rammarico, la decisione con cui il Giudice Sportivo ha ritenuto che non ci sia la prova che io sia stato vittima di insulti razzisti durante la partita Inter-Napoli dello scorso 17 marzo: è una valutazione che, pur rispettandola, faccio fatica a capire e mi lascia una grande amarezza. Sono sinceramente avvilito dall’esito di una vicenda grave che ho avuto l’unico torto di aver gestito "da signore", evitando di interrompere un’importante partita con tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio».

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Il comunicato congiunto tra il difensore e la società poi continua: «Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire. Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che "è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa" ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e "in buona fede" avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase "vai via nero, sei solo un negro" possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria.

Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una "semplice offesa" rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la VAR, la partita è stata interrotta per oltre un minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato un’inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto».

Infine, Juan Jesus conclude: «Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo - ma spero di sbagliarmi – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente».

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