Roma, Friedkin è subito operativo: la priorità è il nuovo ds

Friedkin
di Ugo Trani
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Sabato 8 Agosto 2020, 07:34
Subito full immersion nel day after. La Roma, fuori dall’Europa League, non ha nemmeno il tempo di soffermarsi sull’improvvisa involuzione della squadra che è stata «mangiata», copiando la definizione a caldo di Dzeko, dal Siviglia nella gara secca degli ottavi all’Arena di Duisburg. Ma il management del presidente uscente Pallotta deve già guardare avanti. E preparare la stagione che verrà, aprendo il filo diretto con la proprietà entrante. Ecco la conference call con Houston per individuare gli step più urgenti. 

RIUNIONE ORGANIZZATIVA
Il trait union è Mark Watts, presidente del Friedkin Group e braccio destro: è lui che ha gestito la ripartenza post Covid 19. E che, ad inizio febbraio, ha iniziato ad approfondire la conoscenza sul pianeta giallorosso, visitando la sede in viale Tolstoj all’Eur. Tocca al ceo Fienga interagire con lo staff del futuro proprietario. All’ordine del giorno le scadenze del club, a cominciare da quella per l’iscrizione al prossimo campionato: entro il 19 agosto, con il closing fissato per il 17, vanno presentate le garanzie sull’aumento di capitale, da completare entro fine dicembre, alla Coviso. In più vanno assegnati i ruoli operativi per programmare il lavoro quotidiano: la scelta del ds è la più urgente. A parte, invece, la questione allenatore. Non è la priorità, ma la posizione di Fonseca sarà comunque analizzata in questi giorni: la sua stagione è stata insufficiente. Fallito l’obiettivo minimo, il 4° posto, fuori ai quarti di Coppa Italia e agli ottavi di Europa League.

VIA AL CASTING 
Se Fienga è il riferimento in questo periodo di transizione sia di Pallotta che di Friedkin per la continuità aziendale, il mercato è affidato a Giuffrida, il procuratore che ha accompagnato la proprietà Usa nella maggior parte delle trattative di questi 9 anni. E’ lui che cerca il nuovo ds, sondando varie posizioni. Spinge per Paratici della Juve che piace a Fienga e non è più in sintonia con Agnelli. E che però non vuole lasciare il club bianconero, tant’è vero che avrebbe rifiutato la proposta dello United. Pradè e Sabatini, usando canali diversi, hanno fatto sapere di essere pronti a tornare, pure se rispettivamente sono sotto contratto con la Fiorentina e il Bologna. Burdisso, proposto da Baldini che lo avrebbe usato come sponda in Italia, non è più in pole. Da non scartare Giuntoli del Napoli: in crisi il suo rapporto con De Laurentiis. L’outsider è Berta dell’Atletico Madrid, dove il presidente è pronto alla svolta. De Sanctis, prima di accettare l’Ascoli, aspetta di conoscere chi sarà il nuovo ds. 

CDA PIÙ SNELLO
Fissato per il 5 ottobre, il consiglio d’amministrazione verrà anticipato. Ovviamente dopo il closing per il quale, al momento, è stata suggerita la sede di New York. Usciranno gli uomini di Pallotta, anche il vicepresidente Baldissoni che resterà come consulente per il progetto dello stadio di Tordivalle, entreranno i fedelissimi di Friedkin: oltre al figlio Ryan, possibile nuovo presidente, Mark Watts con il suo vice Eric Williamson e Brian Walker. Spazio anche a 2-3 romani del mondo dello spettacolo e finanziario. Confermati nell’organigramma Calvo, Zubiria e Longo. «Puntiamo alla zona Champions e a vincere un trofeo». Così si presentò Fonseca che, dopo il ko di Duisburg, ha definito positiva la stagione. In cui però ha fallito entrambi gli obiettivi. Tra 20 giorni la Roma inizierà il ritiro precampionato e quindi il ribaltone in panchina è complicato. Il portoghese ha cambiato idea in corsa è convinto di aver fatto il massimo, considerando la Juve e l’Inter più forti nella rosa (anche il Napoli che ha sbagliato, però, annata), l’Atalanta e la Lazio più avanti nella programmazione. Ma la società giallorossa, anche per il percorso deludente nelle coppe, non è soddisfatta. Pualo, dunque, è già sotto esame. Il principale suo rivale è Spalletti. E non solo.
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