Fin qui tutto bene. Nel senso che il 3-0 del Sassuolo sulla Crvena Zvezda, cioè la Stella Rossa, lo mette quasi al riparo dai rischi del Maracanà. Là i serbi si trasformano, ma basterà anche soltanto un 4-1. Fin qui tutto bene anche mentre scriviamo, nel senso che magari nella notte, a zonzo per Reggio, incattiviti dalla sconfitta, i serbi potrebbero farsi prendere la mano e lasciarsi andare a vandalismi. Ieri la città del primo tricolore era terrorizzata, di fronte all’orda dei serbi, calorissisimi allo stadio Mapei, alcuni ubriachi, ma in generale addomesticabilissimi. Sul campo, la squadra di Bozovic è nulla, costruisce niente e concede tanto, tre gol, due pali e altre occasioni varie. Poteva finire 5-0, via, Di Francesco leva progressivamente il tridente per risparmiare energie verso l’esordio in campionato a Palermo. Il Sassuolo vale la Champions, da almeno un anno, al netto dei gol divorati dai neroverdi e da errori difensivi per la verità in diminuzione. I primattori sono Berardi e Matteo Politano, romano, ex romanista, bravo anche a sinistra, come vice di Sansone. Matri esordirà presto, magari dirotterà a sinistra Defrel, a segno per il tris su assist di Falcinelli. Gli eusebisti alternano gioco corto a lungo, eusebismi, cioè tocchi di classe, a potenza. L’ex team manager della Roma migliora la tecnica dei singoli, la tattica si è fatta più prudente, dopo alcune goleade subite all’esordio in A a Lecce e nel primo anno. Il Sassuolo emoziona, come la pallanuoto, come le medaglie dell’Italia. L’oro sarà arrivare ai quarti, perchè la cifra globale li vale.
Europa League, il Sassuolo travolge la Stella Rossa 3-0 nei playoff
di Vanni Zagnoli
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Giovedì 18 Agosto 2016, 22:48 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 09:42
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