Alcuni club, come West Ham e Tottenham, hanno già ricominciato ad allenarsi, ma finora le sessioni hanno coinvolto un numero limitato di giocatori, impegnati a rotazione in campo. Da metà maggio, viceversa, potranno essere organizzati allenamenti ed esercitazioni coinvolgendo un maggior numero di giocatori. Per il ritorno in campo, scontata l'assenza di pubblico, si è deciso di giocare in un numero limitato di stadi, otto (forse dieci), scelti in base alla loro collocazione periferica, così da scongiurare assembramenti fuori dagli impianti. Scartati Stamford Bridge (Chelsea) ed Anfield (Liverpool), tra gli stadi che potrebbero essere scelti nelle prossime due settimane ci sono l'Old Trafford (Manchester United) e l'Etihad stadium (Manchester City).
Per garantire l'integrità del torneo, comunque, nessun club potrà mai giocare nel proprio impianto. Anche Wembley è stato preso in considerazione, ma al momento non è stata ancora stilato un elenco definitivo degli impianti utilizzati. Di certo si userà ogni cautela e precauzione per scongiurare contagi, o peggio la propagazione del virus. In questo senso ogni giocatore verrà sottoposto a regolari controlli medici e tamponi, così come saranno sanificati tutti gli ambienti, dai centri sportivi agli spogliatoi fino ai palloni. Tra i divieti previsti, in partita come in allenamento, i giocatori non potranno sputare, neppure dopo aver bevuto dalle borracce. Così come non potranno sottoporsi a fine gara a massaggi, se non dietro precisa autorizzazione del proprio club. Un vero e proprio protocollo d'azione perché la palla Oltremanica possa tornare a rotolare.
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