La partita non è spettacolare, con il 39% al tiro e 36 palle perse dalla Vanoli e il 43% dei piemontesi. La stoppata di Drake Diener su Vander Blue, ultimo arrivato, porta Cremona al supplementari. Lì Torino mostra una grande difesa.
La Vanoli sembrava padrona della semifinale, sul 17-8 di Milbourne e la tripla di Ricci per il +12. L’Auxilium rintra sporcando parecchie conclusioni, due conclusioni pesanti di Blue valgono il sorpasso sul 29-33. All’intervallo si arriva in parità a quota 40, con 22 errori nelle triple, su 27 tentativi. La fisicità di Torino porta al sopravvento nei rimbalzi offensivi, (man) Drake Diener e Odom il 54-50 cremonese, poi il +8. Sono i tiri liberi a tenere i gialloblù in partita, mentre Cremona paga il 4° fallo di Johnson-Odom al 32’. Fontecchio vive un buon momento, la Vanoli raggiunge il +3, Washington e Garrett fanno ripassare Torino. I lombardi sbagliano 3 liberi su 6, a un minuto dalla sirena è parità, Blue sorpassa due volte. Vander dalla lunetta fa 1/2, 80-78, prima del pareggio di Fontecchio a meno 16”.
Blue batte Fontecchio ma si fa stoppare in aiuto da Drake Diener. Nel supplementare, Garrett e Vujacic da tre per il +5, Cremona torna a -1 con Fontecchio ma sbaglierà e allora Washington dalla lunetta la chiude.
L'ALTRA SEMIFINALE
Tre supplementari su 6 partite, alle finali di coppa Italia. Emozioni a non finire, anche nella semifinale tutta lombarda, con un’altalena indicibile e la vittoria di Brescia, impegnata allo spasimo da Thomas e Chappell, Smith e Burns, cui contrappone Moore e la solidità di Landry e Hunt. Il +6 di Brescia diventa 43-39 all’intervallo. Moore offre il +7, Burns e Smith ricuciano lo strappo. Smith avanza, la Germania scatena Michele Vitali per il 63-56. Sul quarto fallo di Cournooh sembra fatta, i 5 punti in sequenza di Landry, mvp dello scorso campionato, danno il +12. Smith e Thomas, Parrillo e ancora Thomas portano al 74 pari. Moore e Hunt sprecano un libero a testa, non Chappell che impatta a quota 76.
Nel prolungamento esce per 5 falli Smith, si segna poco, a Cournooh risponde la tripla frontale di Luca Vitali, 79-81. Il possesso decisivo arriva dal quinto fallo in attacco, non proprio evidente, di Burns, da una persa di Thomas. Gliela ruba Luca Vitali, che non finisce mai, è il miglior spot per la pallacanestro. A 14” dalla fine Brescia è avanti di 2 punti e doma i brianzoli, che avevano strabiliato azzerando Milano.
Gioisce la presidentessa Graziella Bragaglio, vogliosa di alzare un trofeo, com’era riuscito alla collega di Reggio, la supercoppa, due anni fa. Landry azzecca i personali per l’83-79 e quando Cournooh sbaglia la tripla è davvero finita, nonostante un altro canestro pesante. 87-82, è la prima finale nella storia di Brescia, arrivata al top con Bill Laimbeer e Ario Costa, a fine anni ’70.
La Leonessa si presenta da favorita, con molte più certezze rispetto a Torino, con i fratelli Vitali sorprendenti. Michele si è preso lo sfondamento decisivo: “Di istinto e furbizia, su Burns”. Coach Andrea Diana: “Complimenti a Cantù per lo stoicismo. Siamo rimasti sempre lì, anche con brutte percentuali al tiro”.
Marco Sodini va a salutare i tifosi canturini: “Non molliamo mai, come gli Eagles”. Burns e Chappel sono gli ultimi ad arrendersi, la Germani si era fatta riprendere al 40’, al 45’ esulta.
La finale è alle 18, su Raisport e sempre al Mandela forum di Firenze. E’ naturalmente inedita, per due squadre mai vincitrici. Si torna indietro di tre anni, quando Sassari vinse a Reggio Emilia il suo unico scudetto, fra squadre alla prima finale. I presidenti Petrucci e Bianchi, di federazione e Lega, sono accanto. Il basket ha già vinto, anche l’Italia con i Vitali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout