Basket, favole Capo Verde e Sud Sudan: vincono per la prima volta una partita ai mondiali

Silenzio stampa in casa Italbasket. Parla solo Petrucci

Basket, favole Capo Verde e Sud Sudan: vincono per la prima volta una partita ai mondiali
di Marino Petrelli
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Lunedì 28 Agosto 2023, 17:55

Il paese più piccolo e quello più povero a partecipare al Mondiale. Capo Verde e Sud Sudan oggi hanno fatto la storia, vincendo la loro prima partita in una competizione internazionale. I capoverdiani, a lungo sotto contro Venezuela, non tremano nel finale e vincono 81-75 sospinti da Beto Gomes, ex giocatore di Trento, con 22 punti e Will Tavares che ne segna 20. Il Sud Sudan allunga progressivamente contro la Cina, tocca il +10 e dilanga nel finale chiudendo 89-69 tra i pianti generali e il tripudio dei pochissimi tifosi al seguito.

Storie meravigliose e anche drammatiche dietro alla vittoria di questi due paesi. Capo Verde ha ottenuto la qualificazione ai Mondiali alll'ultima giornata del torneo africano battendo la Costa d'Avorio per 79-64. Era il 20 febbraio scorso. Oltre a fare la storia in questo senso, Capo Verde è diventata anche la nazione più piccola ad essersi mai qualificata per una Coppa del Mondo, battendo il record precedentemente stabilito dal Montenegro nella Coppa del Mondo 2019 con una popolazione segnalata di poco più di 620 mila abitanti all'epoca. Capo Verde ha 571.966 abitanti, 170esimo posto nel mondo, sulla base dell'elaborazione Worldometer degli ultimi dati delle Nazioni Unite  e supera appena i 4 mila chilometri quadrati di superficie (al 165° posto).

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Il Sud Sudan è la nazionale più "giovane" al mondo nel basket, si è formata nel 2011 dopo l'indipendenza dal Sudan costata 2 milioni e mezzo di morti. E' lo Stato più povero al mondo e quello con l'indice di sviluppo umano peggiore. L'81% della popolazione vive con 1 dollaro e 90 al giorno, il 52% della popolazione non ha accesso a normali servizi igienico-sanitari. Tutti i giocatori vivono all'estero scappati dalla loro terra con qualsiasi mezzo, 2 di loro sono nati in campi profughi in Kenya. La Nazionale non mai giocato nel Sud Sudan perchè non ci sono palasport. Lo scorso anno Luol Deng, ex giocatore dei Lakers che ha creato di fatto la Nazionale, ha finanziato di tasca sua un viaggio per la squadra nella capitale Giuba.

All'aeroporto c'erano 7 mila persone che hanno accolto i giocatori come eroi nazionali. Molti giocatori, sorpresi dall'accoglienza, hanno pianto. 

"Non siamo qui solo per giocare a basket ma anche per sensibilizzare il mondo riguardo al nostro Paese". Il loro obiettivo non è quindi solo quello di strappare il pass per le Olimpiadi di Parigi. L'obiettivo è molto più grande: poter giocare le partite nel loro Paese in un vero palasport. Il loro sogno è soprattutto quello di non veder più il loro Paese usato, abusato, sfruttato dagli Stati più ricchi del mondo.

 

Italia, domani contro le Filippine

In vista della delicata partita di domani alle 14 contro le Filippine che vale il passaggio al secondo turno (serve una vittoria per non avere problemi, in caso di sconfitta servirà incastrare anche il risultato dell'Angola contro la Repubblica Dominicana), silenzio stampa in casa Italbasket, parla solo il presidente Gianni Petrucci. "Non abbiamo perso per colpa degli arbitri e bisogna saper accettare quello che dice il campo - dice Petrucci -. Quello che è successo ieri è diverso dall'anno scorso ad EuroBasket. Ho sempre definito Pozzecco come un Erasmo da Rotterdam: l'ho detto agli Europei e lo ripeto adesso. Si tratta di una persona straordinaria sotto ogni punto di vista. È il primo ad essere dispiaciuto, se ne rende conto. Ho grande stima e affetto per lui, che è un bravo allenatore, e questo non cambia perché hai perso una partita. Ma non possiamo perdere in quel modo, perché siamo una federazione con una buona immagine: ci stimano in tutto il mondo, o almeno penso. Forse non stimeranno me, ma la federazione sì". 

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