La Roma gioca bene e sa soffrire: 5-3 (d.c.r.) e Feyenoord eliminato. Decisivo Svilar ai rigori

I giallorossi hanno vinto ai calci di rigore contro gli olandesi, incontrati per il terzo anno di fila nelle competizioni europee

La Roma gioca bene e sa soffrire: 5-3 e Feyenoord eliminato
di Alessandro Angeloni
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Venerdì 23 Febbraio 2024, 00:27 - Ultimo aggiornamento: 00:49

La sofferenza alla fine paga. La Roma è agli ottavi di Europa League dopo un play off passionale e appassionato, tosto ed equilibrato, che poteva terminare solo ai calci di rigore. Eroe (non per caso) il portiere Svilar, che para due tiri dal dischetto e cancella l’errore sempre dagli undici metri di Lukaku, il quale aveva spaventato i settantamila dell’Olimpico e non solo loro, memori della finale persa lo scorso anno, a Budapest, proprio ai rigori contro il Siviglia.

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La Roma è infinita: ora ha capito di saper giocare un calcio di qualità e anche soffrire. E il Feyenoord ha capito che con la Roma non si può fare nulla: terza sconfitta di fila dopo la finale di Tirana (Conference League) e il quarto di Europa League della passata stagione. La Roma gioca un ottimo primo tempo, trascinata da un Pellegrini ispirato (molto meno Lukaku e Dybala), pur subendo il gol dopo appena cinque minuti, con Gimenez, centravanti insostituibile del tecnico Slot, che all’andata ha dovuto fare a meno di lui per quasi tutta la partita.

Il messicano gela l’Olimpico, con una rete di spalla-braccio, ma che per Gil Marzano è regolare.

Ci vuole una gemma di Pellegrini per rimettere il risultato in parità: la meraviglia del capitano è solo l’incipit di una supremazia di gioco e di occasioni, che però non sfocia in altre reti. La ripresa è a un ritmo molto più basso, le due squadre si aspettano e cercano l’occasione giusta. Che capita nei piedi di Geertruida e per due volte di Lukaku, episodi che animano il doppio tempo supplementare, prima di conosce un altro eroe, Svilar, abile a respingere i rigori di Hancko e Jahanbakhsh. Di Zalewski la rete decisiva dal dischetto. Il futuro è nelle mani di De Rossi, che pian piano sta dando un senso alla Roma, squadra piacevole ma imperfetta, a partire dalla fascia destra, dove Karsdrop non sembra essere all’altezza degli altri.

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