Huijsen: gli errori, un gol da urlo al Frosinone e il gestaccio. Alti e bassi di un talento in crescita

De Rossi: "In campo ne ho fatte di cavolate, non possono fargli la morale"

Huijsen: gli errori, un gol da urlo al Frosinone e il gestaccio. Alti e bassi di un talento in crescita
di Gianluca Lengua
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 07:25

ROMA Il Frosinone nel destino di Huijsen. Doveva essere la sua squadra a gennaio, era tutto fatto, i contratti pronti per essere firmati. Poi, ha chiamato José Mourinho e Dean non ci ha pensato due volte a voltare le spalle ai ciociari per scegliere la Capitale. È forse anche per questo che ha cominciato malissimo la partita, sembrava soffrire i fischi del pubblico di casa che lo ha preso di mira per tutto il primo tempo. È stato il peggiore della difesa, ha commesso errori grossolani ed è stato impreciso anche negli appoggi più semplici. Poi ha acceso la luce con un gol pazzesco. È partito da centrocampo in velocità, ha smarcato due avversari e tirato dal limite dell'area alla sinistra del portiere. Un gol che resterà nella sua storia e in quella della Roma. Un movimento che ha nel dna dato che ne aveva segnato uno molto simile con la Juventus Next Gen nella gara contro il Foggia del 15 febbraio 2023. A macchiare il gesto tecnico, l'esultanza con il dito sul viso a zittire lo Stirpe che ha fatto imbestialire tutti (sarà Azmoun a chiedere scusa ai tifosi dopo la rete del raddoppio). Di Francesco era incontenibile in panchina, il pubblico lo ha sommerso di fischi e l'arbitro lo ha ammonito. Un gesto gratuito, sbagliato, che non è piaciuto nemmeno a De Rossi tanto da indurlo a sostituirlo a fine primo tempo: «È un peccato, ma non è niente di grave, è una scemenza. È giovane, ha l'età di mia figlia. In campo ne ho fatte di cavolate, non possono fargli la morale. Gli è costato 45 minuti in Serie A. La prossima volta non lo farà più. È un giocatore favoloso, è capace di fare quello che ha fatto nel gol ma non può permettersi di essere soffice, morbido. Se può metterci quell'intensità diventerà uno a cui chiedere i biglietti per andare a vedere le finali di Champions». Un gol, quello dell'ex Juve in prestito fino a giugno, realizzato nel momento migliore del Frosinone che per tutto il primo tempo era riuscito a dominare la Roma totalizzando 18 tiri nello specchio della porta.

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DI FRA ALL'ATTACCO

Ma senza trovare il gol: «Gli avrei dato uno scapaccione ha detto Di Francesco - È giovane, non si deve permettere di fare quello che ha fatto.
Mi ha chiamato per venire qui, ci siamo scambiati messaggi, si è trovato dall'altra parte e ci ha mancato di rispetto. Deve imparare a comportarsi, da ometto. Ha sbagliato, mancando di rispetto alla mia squadra e al pubblico, ma per me finisce qui. È giovane, deve imparare». L'allenatore del Frosinone è quasi incredulo davanti alle telecamere, si appella alla mala sorte e al destino. Ma si dimentica di citare Svilar, l'altro protagonista dei primi 45 minuti che grazie a un paio di parate decisive e interventi puntuali, ha salvato il risultato. Decisive le grida di De Rossi negli spogliatoi che risvegliano la squadra e danno la scossa per realizzare altri due gol. L'ultimo, quello che chiude la partita è stato di Azmoun: «Dopo aver segnato ho chiesto scusa perché Huijsen ha commesso un'ingenuità. Volevo esultare ma l'importante è rispettarsi nel calcio. Da bambino vedevo De Rossi giocare in Iran. Voglio dire grazie a José Mourinho per tutto quello che ha fatto alla Roma e per quello che ci ha dato. Spero che con il nuovo allenatore le cose vadano meglio».

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