Ormai la sua premiazione post-vittoria è un rituale, beneaugurante ma, al tempo stesso, è l’occasione per ribadire che l’assessorato allo Sport e ai Grandi Eventi, guarda con attenzione alla kickboxe, alla boxe e al “fenomeno” Mattia Faraoni. Sì, perché il campione del mondo Iska, ormai, ha strabordato fuori dal ring e, grazie ai video virali girati ovunque con Cicalone, è diventato una piccola stella social. Fermato in strada dai giovanissimi (anche di 10 anni), in Italia e persino all’estero. Dopo la recente difesa (la seconda da quando l’ha conquistato) del titolo mondiale a Torino, Faraoni è stato nuovamente chiamato in Campidoglio dall’assessore Alessandro Onorato, attento ai grandi nomi – dalla moda allo sport – che possono contribuire a pubblicizzare l’immagine di Roma, oltre il Raccordo. «Le ultime difese del titolo di Faraoni sono avvenute fuori dalla Capitale – ha detto, salutando il campione, insieme agli allenatore, i fratelli Raini – Roma è pronta ad ospitare la terza difesa: c’è il Palatiziano, che abbiamo restituito alla città, che non aspetta altro». «In Onorato abbiamo trovato una persona attenta, disposta a capire gli sport da combattimento e ad andare oltre gli stereotipi – spiega Faraoni, che è venuto accompagnato dalla madre, dal padre e dal giovane fratello, tutti e tre commossi – Francamente un’attenzione del genere da parte di un’istituzione così importante è per noi motivo di orgoglio».
Onorato ne fa anche un discorso di tipo culturale: «Bisogna far capire ai giovani che dietro a persone come Faraoni ci sono dei campioni che fanno tanti sacrifici e, soprattutto, che danno il buon esempio ai ragazzi.