La compagna di Pino Daniele, messa sotto pressione dalla ex moglie di lui che ha ritenuto una follia portarlo a Roma, aveva già raccontato l'incubo di quella notte: «Pino riferiva continuamente i sintomi di quello che gli stava accadendo. Quando il navigatore indicava che mancavano sei minuti all'ospedale Sant'Eugenio, ha smesso di parlare, credevo fosse svenuto».
GLI SMS
La Bonini aveva arricchito di nuovi dettagli il racconto di quella notte dopo aver letto sui quotidiani le indiscrezioni relative all'autopsia (ancora in via di conclusione), secondo le quali un problema ad un by-pass potrebbe essere tra le cause della morte. «Non voleva farsi mettere le mani addosso da nessuno che non fosse il suo cardiologo di fiducia», ha precisato ai carabinieri ai quali ha consegnato gli sms scambiati quei giorni con Pino e con lo specialista, il dottor Achille Gaspardone. Due mail intanto confermerebbero che quello del cantante è stato un malessere trascurato, Fabiola Sciabbarrasi, la seconda moglie di Pino Daniele, ha consegnato le ultime mail. «Pino già il primo gennaio via mail mi aveva scritto di sentirsi poco bene - ha spiegato la donna al magistrato- me lo ha ripetuto, anche il giorno successivo. Dovevano accompagnarlo all'ospedale più vicino».