Jimmy Sax il 17 maggio al Palazzo dello Sport a Roma: «Sax alla riscossa. Era fuori moda ma ora è tornato in pista»

Il francese Jimmy Sax il 17 maggio trasformerà il Palazzo dello Sport di Roma in una enorme discoteca. «Lo strumento è stato troppo banalizzato, io l’ho rivitalizzato con l’elettronica». Sul palco con un'orchestra di 35 musicisti

Jimmy Sax, vero nome Jim Rolland, 39 anni
di Mattia Marzi
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Sabato 11 Maggio 2024, 21:00

Negli Anni ‘80 ogni canzone pop che ambisse a diventare una hit doveva necessariamente averne uno. L’assolo di sax era semplicemente immancabile: Careless Whisper di George Michael, Smooth Operator di Sade, The Best di Tina Turner, Rio dei Duran Duran. E sono solamente alcuni esempi. Spesso capitava pure che l’assolo di sax diventasse più popolare della canzone di cui faceva parte: riuscite a immaginarvi la hit di George Michael senza il celebre intro di sassofono suonato da Steve Gregory? Poi il sax, negli anni del grunge e della dance Anni ‘90, è passato di moda. Scomparso. Fino a quando non è spuntato Jimmy Sax. Era il 2015 quando il sassofonista francese - vero nome Jim Rolland, 39 anni - pubblicò sulla piattaforma un video in cui suonava davanti alla videocamera un brano inedito da lui composto su una base house, No Man No Cry, che nel giro di pochi mesi si sarebbe ritrovato a suonare sui palchi dei festival e delle discoteche di St. Tropez, Miami, Dubai, Parigi, Monaco, Capri. Oggi il video di No Man No Cry ha superato i 200 milioni di visualizzazioni su YouTube, dove il canale ufficiale del sassofonista conta oltre 1 milione di iscritti. Non appena annuncia una serata in qualche discoteca italiana (nel nostro Paese il brano ha vinto il Disco di platino), parte subito la caccia al biglietto. Deve aver capito che i club gli stanno ormai stretti: venerdì 17 maggio sarà in concerto al Palazzo dello Sport. Con un’orchestra.

Jack Antonoff, che oltre ad essere il produttore di Taylor Swift è anche il frontman della rock band dei Bleachers, nel nuovo album del suo gruppo ha scelto di inserire tanti assoli di sax e ha detto: “Il sax è passato di moda perché è stato usato a sproposito: è diventato lo strumento di ogni scena sensuale dei film di fine Anni ‘80”. Condivide?

«Sì. Ha centrato il punto. È stato per via di quegli utilizzi inappropriati che alla fine degli Anni ‘80 il sassofono ha cominciato a essere percepito come uno strumento di serie b. È stato banalizzato. Quando ho iniziato a farmi conoscere, ho dovuto lottare contro i pregiudizi e i cliché: io ho portato il suono del sax nel mondo dell’elettronica, creando qualcosa di nuovo».

È stato un nuovo pioniere?

«Non voglio autodefinirmi tale.

Però sicuramente ho contribuito parecchio a riportare il sax nella contemporaneità. Prima di me ci aveva pensato già Laurent Garnier con la hit The Man With The Red Face. Io ho proseguito su quella scia».

Quanti anni aveva quando ha cominciato a suonare?

«10. Merito di un video in tv di un’esibizione del leggendario Maceo Parker, il sassofonista di James Brown. E di mia sorella maggiore, che ascoltava sempre il 45 giri di I Will Always Love You di Whitney Houston: quando arrivava l’assolo di sax di Kirk Whalum impazzivo. Ma non ho mai frequentato il Conservatorio, perché sono sempre stato allergico alle regole e non sono un fan di quel tipo di approccio alla musica».

Il primo a credere in lei?

«E dai… La mia mamma (lo dice in italiano e ride, ndr). Venerdì sarà seduta sugli spalti del Palazzo dello Sport. Ma se ho cominciato a girare il mondo con il mio sax lo devo ai Superfunk, il gruppo di musica elettronica francese che nel 2000 conquistò le classifiche con la hit Lucky Star: nel 2013 mi vollero con loro per alcuni show, uno dei quali a Miami. Prima di No Man No Cry e degli show nei club più importanti degli Usa e di Europa suonavo nei bari, nei night club. Nel fine settimana prendevo 300 euro a sera. Con No Man No Cry cambiò tutto. Dopo un anno il contatore delle visualizzazioni segnava un milione di clic. Dopo due anni 50 milioni».

Dopo quella hit qualche cantante le ha per caso chiesto di suonare il sax in un suo disco?

«Sì. Con il rapper francese Jul abbiamo vinto il Disco di platino con la hit Ibiza. Due anni fa l’abbiamo suonata allo Stadio del Vélodrome di Marsiglia davanti a 65 mila persone: un trionfo».

Cosa ha preparato di speciale per Roma?

«Sul palco saremo 35, in tutto. La produzione è gigantesca. Suonerò accompagnato alla Symphonic Dance Orchestra diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino. E in scaletta oltre a successi come No Man No Cry e Time non mancheranno due brani inediti tratti dal mio nuovo album, di prossima uscita. Trasformeremo il palasport in una gigantesca discoteca». 

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