«Siamo ciò che siamo e nessuno ci cambierà» è stato finora il mantra dei Maneskin. E con la loro audacia hanno portato il rock a Sanremo 2021 con il brano vincitore "Zitti e Buoni" (già disco d'oro e 18 milioni di streaming). Ora sono pronti ad approdare all'Eurovision Song Contest, che però, da regolamento, è un po' più severo del festival nostrano e non accetta parolacce nei testi, tanto da costringere la band ad autocensurarsi per esibirsi a Rotterdam. Nella loro canzone originale sono infatti presenti "aggettivi" come "vi conviene toccarvi i ***" oppure "non so di che *** parla".
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«Siamo ribelli, mica scemi - sintetizza con un sorriso Damiano, il frontman del gruppo -. Non ci ha fatto piacere dover cambiare il testo, ma c'è un discorso di buon senso». I Maneskin, smaltita la sbornia da Sanremo, sono pronti a presentare il loro nuovo progetto discografico, a due anni dal debutto con Il ballo della vita: Teatro d'ira - Vol.I, prima parte di un progetto più ampio, registrato tutto in presa diretta al Mulino Recording Studio di Acquapendente (VT) per ricreare la dimensione live.
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Il significato del titolo
«Il titolo - spiegano i quattro giovani artisti - fa riferimento a un'ira catartica, la nostra rabbia trasformata in qualcosa di positivo, che porta a cambiare le cose».