La cintura di Ethan dei Maneskin e per altri artisti: la storia dell’artigiano pellettiere Pierguido Sulpizi di Antrodoco

Pierguido Sulpizi
di Sabrina Vecchi
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Gennaio 2024, 00:10

RIETI - «Non è la prima volta che vedo un mio oggetto indossato in trasmissioni televisive o servizi fotografici: è sempre una bella soddisfazione per un prodotto fatto totalmente a mano». L’artigiano pellettiere Pierguido Sulpizi, 31enne di Antrodoco, riceve i complimenti per l’ultimo personaggio noto che ha indossato un suo prodotto, Ethan Torchio, batterista del gruppo musicale dei Måneskin, apparso in posa patinata con una sua cintura.

Il racconto. «Un prodotto particolare, che ricordo bene, era un modello patchwork in cavallino maculato con una grossa fibbia che ha richiesto molta cura nella preparazione», ricorda Sulpizi. La sua pelletteria ha aperto solo cinque anni fa, ma vanta già collaborazioni di pregio: «I miei prodotti sono molto richiesti dallo stilista Leonardo Valentini, faccio parte del suo team di artigiani, mi ritrovo spesso a creare oggetti artigianali per il cantante Irama e per altri artisti. Viene chiesto un prodotto personalizzato e dettagliato e il mio compito è esaudire quel desiderio, come quello di ciascuno dei miei clienti».
Sulpizi, antrodocano di nascita come la sua famiglia, proviene da una famiglia di calzolai: «Ho respirato pelle e cuoio da sempre.

Qualche anno fa ho cercato di sviluppare autonomamente il settore della pelletteria artigianale, aprendo un negozio tutto mio ad Antrodoco». Dal desiderio in poi, ogni prodotto è un pezzo unico: «I clienti mi portano spunti o li sviluppiamo insieme, aggiungiamo dettagli o accessori per cercare di comporre l’oggetto a piacimento, che sia del tutto originale e rispetti esigenze e gusti. Con il cliente inizio dalla scelta del pellame, lavoro solo con pelle e cuoio che prendo in Toscana, conciato nelle botti in legno e tinto a mano, in modo naturale, che dona alla pelle una finitura particolare - aggiunge l’artigiano. - Ho iniziato con qualche borsa, ora mi chiedono qualsiasi cosa, cinture o borse da abbinare alle scarpe, oppure oggetti da personalizzare. Questa dimensione, autenticamente artigianale, è la mia forza e allo stesso tempo la mia massima aspirazione: che sia famoso o no, la soddisfazione del cliente che esce di qui con un prodotto tutto fatto a mano e diverso da ogni altro, è la cosa più bella del mio lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA