Ottobre africano, inaugurato il festival per favorire la reciproca conoscenza

Ottobre africano, inaugurato il festival per favorire la reciproca conoscenza
di Carmine Castoro
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Giovedì 25 Settembre 2014, 19:34 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 02:56

Aggrediti dalle cifre disperanti degli sbarchi sulle nostre coste e dell’immigrazione clandestina, angosciati dalle esecuzioni senza pietà dei tagliagole islamici, scossi dagli scenari di guerra sparsi per il mondo, corriamo il rischio, sempre più marcato, di vedere nella differenza etnica non più un motivo di scambio di esperienze, arricchimento reciproco e contaminazione culturale, ma solo lo spauracchio dell’”invasore” e la mina vagante dell’”estraneo” che destabilizza le nostre convinzioni, le nostre fedi tradizionali. O, nella migliore delle ipotesi, un “diverso” di cui telegiornali e pubblicità ci offrono una versione edulcorata, fatta solo di stereotipi e di statistiche.

Ben venga allora, e con sincero plauso, una caleidoscopica manifestazione interculturale come il festival “Ottobre africano” presentato ufficialmente presso la sala del Carroccio del palazzo Senatorio in Piazza del Campidoglio a Roma e durante la quale sono intervenuti Cleophas Adrien Dioma (direttore artistico), Fiorella Mannoia (madrina del festival), Raymond Balima (ambasciatore del Burkina Faso), Paola Menetti (direttrice Legacoop Sociali), Ching Hsu (business development per Money Gram). “Ottobre Africano” è alla sua dodicesima edizione, visto che mosse i suoi primi passi nel 2002 a Parma su iniziativa dell’associazione di promozione sociale Le Réseau, nata per favorire la reciproca conoscenza e collaborazione fra immigrati e italiani e promuovere una convivenza fondata sul rispetto, la comunicazione, lo scambio culturale.

Il festival, dedicato alle culture e alle voci più rappresentative dei paesi dell’Africa, per tutto il mese di ottobre, dall’1 al 31, animerà alcune fra le principali città italiane con concerti, proiezioni cinematografiche, sfilate di moda, presentazioni di libri, tavole rotonde, convegni e tanto altro ancora.

Una grande festa per gli occhi e per il cuore, aperta a tutti, dove la ricchezza linguistica, culturale e somatica è un valore. E dove finalmente si potrà vedere nello sguardo delle persone di colore un’umanità fondamentale da condividere, e non l’orribile pregiudizio delle ruberie, della stranezza o del pericolo sociale.

L’intento di questa nuova edizione, dedicata alla figura di Bernard Ledoux Ayangma, giornalista e mediatore culturale scomparso di recente, è chiaro sin dal sottotitolo, “Italia, intercultura e futuro”: aprire una finestra sulle culture dei paesi africani e promuovere un dialogo su temi delicati quali l’integrazione razziale, la solidarietà, il razzismo, grazie anche al coinvolgimento di persone di origine non italiana ma residenti sul territorio. Un viaggio all’interno dei cambiamenti presenti e futuri del nostro Paese, dunque, con un occhio rivolto al continente africano, troppo spesso raccontato nella sua drammaticità ed esotismo, ma non nella sua quotidianità e nelle sue eccellenze culturali.

A dare il via alla conferenza stampa è stato Cleophas Adrien Dioma, che ha illustrato il programma della manifestazione, raccontandone la varietà e la ricchezza. Molte le novità in calendario: dall’attenzione al ruolo della donna nell’Africa di oggi con una conferenza dal titolo “Quando l’Africa è donna”, al coinvolgimento delle ambasciate africane di lingua portoghese per aprire una finestra sulle culture dei paesi lusofoni.

Lo scenario in cui l’evento si inserisce è stato descritto da Paola Menetti, direttrice delle Legacoop Sociali, intervenuta alla conferenza stampa: «Questa dodicesima edizione non si colloca in un momento facile. Quello che sta succedendo intorno al Mediterraneo è terribile. Sempre più spesso si parla di morte quando si racconta il rapporto fra Paesi diversi, e tutto ciò è inaccettabile. Per questo abbiamo deciso di impegnarci in questa bella iniziativa, perché crediamo fortemente che non si possa costruire un futuro migliore attraverso la chiusura, bensì attraverso l’apertura verso la vita, la diversità, le altre culture».

Concetto sottolineato da Fiorella Mannoia, madrina del festival per il terzo anno consecutivo, che ha dichiarato: «Viviamo una crisi profonda che mal dispone all’accoglienza, c’è tutta una classe politica che getta la responsabilità dei nostri problemi sulle spalle degli immigrati. Ma non sono gli immigrati il problema; è una falsa verità generata dalla distrazione mediatica. Noi però abbiamo un grande mezzo per reagire e dare il nostro contributo: la cultura. La letteratura, la musica, l’arte avvicinano i popoli, aiutano a conoscerci meglio e a superare le nostre paure». Saggia lettura che invita a una nuova filosofia della persona, dove il singolo vale per quello che di bello può offrire e condividere, e non solo come smorfia di dolore dopo un “viaggio della speranza” o come figura della “devianza”, secondo odiosi cliché televisivi e protocolli di ordine pubblico. Che poi, insieme, diventano la subcultura nella quale viviamo immersi sul delicatissimo tema della differenza.

E proprio per favorire la conoscenza dell'altro e accendere la curiosità, su iniziativa della cantautrice italiana sono previste due giornate a chiusura del festival (31 ottobre - 1 novembre, presso il centro culturale Elsa Morante di Roma) che prendono il nome dalla sua prima canzone, “Se solo mi guardassi”. L’occasione è quella di partecipare a incontri, mostre, workshop e tavole rotonde, ma soprattutto di scoprire tra artigianato locale, piatti tipici e musica dal vivo, colori, tradizioni e sapori a noi ancora lontani.

“Ottobre Africano”, organizzato da Le Réseau e Redani (Rete della Diaspora Africana Nera in Italia), è finanziato da Money Gram, Legacoop Sociali e Eyewear, con il patrocinio di OIM, Unar, Regione Emilia Romagna, Roma Capitale e Provincia di Parma. Alla realizzazione contribuiscono inoltre: Institut francais, Alliance française, Zètema, Destination West Africa, 66thand2nd, Centro culturale Elsa Morante, Nakiri, Piemonte Onlus, Renken, Africa&Sport, Ta chance, Cinemafrica, Colser Aurora Domus, Il Federale caffè, Exòrma, Summer School, Arcadia University, Musoco, Centro sperimentale, Solidarietà e cooperazione Cipsi, Cineteca Nazionale, Festival della Diplomazia, Corriere Internazionale, RomeMUN. Media partner: PiùCulture, NelPaese.it, The Africa News, Africa News.