Giubileo, il rabbino: «Quel nuovo inizio che lega alla giustizia le nostre religioni»

Giubileo, il rabbino: «Quel nuovo inizio che lega alla giustizia le nostre religioni»
di Riccardo Di Segni
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Martedì 8 Dicembre 2015, 10:48 - Ultimo aggiornamento: 13:31

Per capire che cosa è il Giubileo bisogna tornare alle pagine della Bibbia, al capitolo 25 del libro del Levitico. In questo capitolo compare una legge per controllare una speciale situazione storica.
All'arrivo del popolo ebraico nella terra promessa, la terra d'Israele, il territorio fu diviso equamente tra tribù, famiglie e singoli, in modo che ciascuno potesse avere con il suo pezzo di terra l'autonomia del sostentamento e la dignità del lavoro. Ma come in ogni sistema economico era inevitabile che nel corso degli anni per tanti motivi la situazione si potesse modificare, creando squilibri sociali, accumuli di ricchezza e sacche di povertà; e in conseguenza di questo molte persone cadute in miseria venivano assoggettate come schiavi.
Il Giubileo serviva ogni cinquanta anni a rimettere le cose in ordine, azzerando le modifiche avvenute e riportando tutto alla situazione originaria. All'inizio dell'anno consacrato, alla fine del giorno del Kippùr, il suono di un corno di montone (Yovèl in ebraico, da cui Giubileo in italiano) segnava l'inizio del nuovo stato. Gli schiavi venivano affrancati e ognuno tornava a recuperare l'iniziale possesso famigliare. Dato che il presupposto perché tutto tornasse come prima era l'insediamento dell'intero popolo ebraico nella sua terra, da quando gli Assiri conquistarono nel 720 av. E.C. il regno d'Israele e ne deportarono gli abitanti (lasciando intatto il regno di Giudea) il Giubileo fu sospeso e mai più ripreso. Quindi nell'ebraismo il Giubileo è solo un ricordo di un'istituzione molto remota. Non sono però un ricordo le istanze di libertà, di ripartizione equa delle risorse, di dignità del lavoro.
Il Giubileo cristiano si ispira all'antica norma biblica nel nome, nella periodicità e riprendendone alcuni temi ma è evidentemente una cosa diversa. Il Giubileo che ora inizia non è certamente un evento ebraico. La comunità ebraica lo segue tuttavia con attenzione e rispetto. Il richiamo attuale al tema della misericordia è profondamente legato alle radici bibliche ed ebraiche. Certo per entrambe le fedi la misericordia non può fare a meno della giustizia; sono due aspetti indissolubili della realtà divina e dell'impegno umano. Ma concentrarsi sulla misericordia nel momento storico che attraversiamo, in cui parrebbe che la religione sia solo sangue e ferocia distruttiva è un segnale opportuno.
* Rabbino capo di Roma
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