Strage di Palermo, i figli torturati con catene e attrezzi da camino. Giovanni Barreca: «Ho fatto il bene della mia famiglia»

Mercoledì 14 Febbraio 2024, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 09:01

La coppia di presunti complici

«I nostri clienti sono in isolamento. Carandente ha riferito di essere stato minacciato e intimidito in carcere. Entrambi si dicono innocenti». Lo riferiscono Sergio e Vincenzo Sparti, gli avvocati di Massimo Carandente e Sabrina Fina, la coppia indagata per aver aiutato Giovanni Barreca ad uccidere la moglie e i figli durante un esorcismo. I due, come l'altro indagato, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al gip che ne dovrà convalidare i fermi. «Sono molto religiosi, la fede è totalizzante per loro - spiegano gli avvocati - e sono molto provati». La coppa ammette di aver conosciuto Barreca ma sostiene che si tratti di una conoscenza molto recente. «C'è un fervore religioso totalizzante in loro - aggiungono - ma bisogna capire alcune cose, al momento non siamo entrati nel dettaglio dei fatti». Per tutti e tre gli indagati, oltre alla convalida dei fatti, il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA