Spermatozoi in calo negli ultimi 50 anni, allarme giovani: la colpa è (anche) dei telefonini

Domenica 12 Novembre 2023, 20:04 - Ultimo aggiornamento: 20:27

Le radiazioni

D'altronde, sottolinea lo studio, il progresso tecnologico ha anche risvolti positivi, in questo caso perché è diminuita la potenza di uscita dei telefoni cellulari: i telefoni 3G emettono mediamente radiazioni 100- 500 volte inferiori a quelli 2G, e si prevede un ulteriore miglioramento. Di contro, gli smartphone moderni sono molto più 'attivi' quando sono in standby rispetto ai precedenti modelli. La correlazione tra cellulare e salute riproduttiva Come detto, dallo studio svizzero emerge una correlazione tra cellulare e salute riproduttiva: a una maggiore frequenza di utilizzo - più di 20 volte al giorno - è associata infatti a una diminuzione del 21% della concentrazione di spermatozoi e a una diminuzione del 22% del TSC rispetto a chi usa il telefono meno di 1 volta alla settimana. Non solo, rispetto agli utilizzatori non frequenti quelli frequenti hanno un maggior rischio che la concentrazione di spermatozoi (+30% di rischio) e il TSC (+21% di rischio) siano al di sotto dei valori di riferimento definiti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per gli uomini fertili. Sembra dunque che l'uso frequente del cellulare sia associato a una ridotta concentrazione spermatica e a TSC più bassi: un collegamento in negativo che risulta più forte nel primo periodo di studio (2005-2007) e poi gradualmente diminuito nel tempo (2008-2011 e 2012-2018).

Ma non sono stati osservati collegamenti tra l'uso del telefono cellulare e volume, motilità e morfologia degli spermatozoi. Inoltre, risulta che tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni non sia associato a parametri di sperma più bassi o alterati rispetto a tenerlo lontano dal corpo.

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