Renato Pozzetto ricorda la moglie Brunella Gubler: «Potevo darle di più, penso sempre a lei. È stata la donna più importante della mia vita»

Giovedì 25 Gennaio 2024, 12:18 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 08:32

La carriera

L'Osteria l'Oca d'Oro, il bar Gattullo fino al Derby di Milano: «Parecchi autori della Rai venivano al Derby, ci conoscevano e si erano accorti che i nostri testi erano nuovi, originali, funzionavano. La Carrà non conosceva e non poteva capire il nostro linguaggio. Così venne fuori l’idea di partecipare in collegamento da una cantina, che in realtà era uno studio separato. La canzone “E la vita, la vita” come sigla finale. Divenne subito popolarissima».

Poi il cinema, il primo film, «Per amare Ofelia». Fu un successo immediato anche come attore protagonista «Quando uscì il film andai a dare una occhiata davanti al cinema e vidi una coda lunghissima di ragazzi in attesa di entrare. Poi sbirciai in sala, nascosto dietro un tendone. La prima scena inquadrava una mia camminata di spalle, si vedevano solo i piedi. Scattò l’applauso. Ero davvero stupito».

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