Incidente bus Mestre, inferno in 34 secondi. L’ipotesi: malore dell’autista. Nessun segno di urto o frenata. Faro sul guardrail

Giovedì 5 Ottobre 2023, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 08:53

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Più delle parole, le immagini. Quei trentaquattro secondi aperti sulla bocca dell’inferno, altro non sono che la ripresa fissa e immobile della telecamera di sicurezza installata per controllare il traffico in uno degli snodi viari principali. Sono le 19.38 quando il bus di La Linea - una società privata che gestisce alcune tratte in subappalto ad Avm e che stava riportando turisti ucraini, tedeschi, croati e spagnoli nel camping di Marghera - imbocca la rampa del cavalcavia. Pochi secondi dopo lo si vede affiancare nella corsa un altro mezzo, superarlo a destra (come prevede la viabilità in quel tratto) e poi cadere nel vuoto.

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«È stato aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio stradale plurimo - ha detto ieri il procuratore capo di Venezia - Intanto stiamo dando priorità agli accertamenti medico legali sulle 21 vittime», tutte identificate successivamente. Un processo che, aveva spiegato Cherchi, «non sarà così semplice». «Molti non avevano i documenti» e la polizia scientifica ha dovuto fare ricorso ai test del Dna. Intanto sono già iniziati i primi interrogatori dei feriti. «I racconti dei superstiti - ha aggiunto Cherchi - collimano con quei punti certi che abbiamo finora raccolto. Ovvero che non hanno sentito alcun colpo sul lato sinistro della fiancata, permettendoci al momento di escludere un incidente, e che si sono accorti di uno spostamento progressivo verso destra. Ma ci hanno detto che non hanno fatto in tempo a rendersi conto di niente». Sull’asfalto «non risultano segni di frenata» ha precisato Cherchi.

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