Giorno della memoria: cosa significa, perché si celebra il 27 gennaio e come è stata scelta la data

Sabato 27 Gennaio 2024, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 17:30

La politica italiana

In una politica italiana di solito dilaniata da divisioni, questa giornata è o dovrebbe essere molto sentita trasversalmente. Sia da destra sia da sinistra. E il carattere unitario del ricordo dell’Olocausto comprende, sempre di più, sempre meglio, anche la cultura cattolica. «Ricordare è un dovere e, allo stesso tempo, l’impegno a capire le cause e fare sì che l’orrore dell’Olocausto non si ripeta mai più», ha detto infatti ieri il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. E ancora lui: «La memoria è la vita, è la pietra d’inciampo che ci aiuta a non minimizzare l’odio e la divisione per non preparare un futuro disastroso. Ricordiamoci sempre che l’antisemitismo riguarda tutti e porta morte e distruzione per tutti. La memoria custodisce il passato e prepara il futuro. L’Europa nasce dalla tragedia della Seconda guerra mondiale e dalla Shoah».

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«Onorare le vittime di ieri significa combattere - oggi - ogni forma di antisemitismo, di pregiudizio e di discriminazione, contrastando i più piccoli semi di razzismo e di odio». In questi tempi drammatici insomma, in cui l’antisemitismo si riaffaccia prepotentemente in Europa e a volte si maschera dietro certi appelli alla pace in Medio Oriente considerati da molti più filo Hamas che filo convivenza pacifica tra i popoli, c’è il particolare sforzo - perciò il Giorno della Memoria 2024 è diverso dagli altri e meno facile degli altri - a continuare a compiere passi di incontro e di dialogo. Un mondo di nuovo in guerra, dall’Ucraina al Medio Oriente e a Taiwan che potrebbe essere un nuovo teatro bellico tra superpotenze globali, questa giornata sta assumendo una forza che va anche oltre le tragedie novecentesche e guarda al futuro dicendo: mai più prevaricazioni e stragi di qualsiasi tipo esse siano, etniche, razziali, politiche, culturali. «Se questo è un uomo», diceva Primo Levi a proposito degli aguzzini nazisti e delle loro vittime, e se questo è l’uomo non deve essere più questo. Ecco che cosa ci ricorda il Giorno della Memoria.

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