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Venerdì 9 Febbraio 2024, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 18:55

La cooking class per imparare a “cucire” i culurgiones

Si mangiano conditi con un semplice sughetto al pomodoro e abbondante pecorino, ma riuscire a “cucire” con la chiusura “a spighitta” i tipici ravioli ripieni detti culurgiones, ricreando il disegno della spina di grano che li caratterizza, è tutt’altra storia. Così, a venire in soccorso di volenterosi turisti che desiderano cimentarsi con questa antica arte culinaria, sono alcune signore del Cagliaritano che, con pazienza e simpatia, trasmettono i trucchi del mestiere e si accertano che, alla ripartenza, si abbia preso dimestichezza con tutti i passaggi della preparazione. In compagnia, ad esempio, di Alessandra di Maracalagunis, una località che si trova a pochi chilometri dalla città, la cooking class è una vera delizia e una cosa serissima, con lei che si presenta vestita in abito tradizionale da lavoro delle massaie di una volta. Una figura che sembra uscita da una cucina dei primi Novecento, con la sua gonna lunga a pieghe, la camicia con il pizzetto, lo sbuffo grande e il polsino da girare per non disturbare l’esecuzione della ricetta; e poi il gilet per tenere i seni ben stretti, con il tessuto di broccato o di velluto rosso o verde, e bordato con qualche trina dorata; infine, immancabile, il fazzoletto in testa e il grembiule, chiamato in sardo “davantàli”. Al suo fianco, tutto sembra facile: si stende l’impasto e si farcisce col ripieno che si predilige, con le patate o magari con ricotta di pecora, scorza di limone, zafferano, uovo e pecorino. Ma poi, quando arriva il momento di dedicarsi alla delicata e insidiosa arte di “cucire” il raviolo, occorre un bel po’ di concentrazione. Per fortuna, non passa troppo tempo prima di raccogliere i meriti per l’impegno e poter degustare la nostra ricetta.

La signora Alessandra durante la cooking class
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