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Venerdì 9 Febbraio 2024, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 18:55

Il trekking panoramico verso la Sella del Diavolo in compagnia di un botanico

L’escursione nella natura con vista è lo slow trekking che, dalla Baia di Calamosca, conduce al punto panoramico che affaccia sul promontorio della Sella del diavolo, iconico per i “local” e ambito dai turisti. Una passeggiata lungo un sentiero di roccia calcarea, alla portata di tutti, dove si avvistano pernici e si ammirano orchidee violacee già in fiore, prima di trovarsi di fronte a scenografiche immagini da cartolina. Sono due, in particolare, i punti di osservazione più interessanti, con lo sguardo che raggiunge le antiche saline oggi dismesse, ma visitabili, dello Stagno di Molentargius. Un luogo che, dal 1999, è Parco naturale protetto, in quanto sito di nidificazione dei fenicotteri rosa (che si trovano anche nella laguna di Santa Gilla, dove ancora continua l’attività di estrazione del sale). L’altro balcone in cui fermarsi è quello che svela il pomello della Punta della Sella del Diavolo in tutta la sua bellezza, mentre si staglia nel mare accanto al rudere di una antica torre spagnola. Solo una delle oltre cento fortificazioni che si trovano lungo la costa della Sardegna e che vengono prese come riferimento da molti amanti dell’hiking. Poco sopra, intorno a una croce, si concentra un’area ricca di esemplari botanici: «C’è l’agave, una pianta grassa piena di spine che, rendendo difficile il passaggio, serviva a proteggere le torrette militari di avvistamento; accanto, ecco anche degli antichi pini di Aleppo e il ginepro coccolone, a impreziosire l’arida Gariga costiera che profuma, quando c’è un po’ di umidità, di elicriso e timo». Parola di Nicola, appassionante guida escursionistica che svela aneddoti di questo angolo di eden sconosciuti ai più.

La Sella del Diavolo
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