I No Vax si spaccano: i leader pentiti (dopo il ricovero) ora attaccano gli irriducibili: caos sulle chat Telegram

L'impennata dei contagi, numeri alla mano, lascia segni ben più evidenti tra i non vaccinati. Ad oggi infatti, per loro il tasso di infezione è 4,1 volte maggiore rispetto a un immunizzato, il ricovero in terapia intensiva lo è 12 volte

I No Vax si spaccano: i leader pentiti (dopo il ricovero) ora attaccano gli irriducibili: caos sulle chat Telegram
di Francesco Malfetano
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 12:38

Quello di domani sarà il ventesimo fine settimana consecutivo di proteste. Sabato infatti, in diverse città d'Italia, scenderà di nuovo in piazza l'universo No vax, No mask e No Green pass. Pur facendo i conti con le restrizioni imposte alle manifestazioni dai prefetti, soprattutto nel Centro-Nord della Penisola (Bologna, Trieste, Milano e Torino), lo zoccolo duro dei negazionisti di vario tipo continua la sua agitazione. Uno stato perpetuo che viene rinfocolato di giorno in giorno sulle ormai note chat su Telegram, minacciando azioni sempre più eclatanti e strenue resistenze alle misure del governo. Specie ora che, a partire da lunedì, è pronto a fare il suo esordio anche la versione rinforzata dell'odiato Qr code. Tuttavia, a ben vedere, qualcosa inizia a scricchiolare tra i No vax. La convinzione che l'emergenza e il virus siano un complotto di chissà chi, anche che il vaccino porti al suo interno le più assurde sostanze nocive, sta iniziando a fare i conti con questa nuova ondata pandemica.

No vax in terapia intensiva, i loro leader ora sono pentiti

L'impennata dei contagi, numeri alla mano, lascia segni ben più evidenti tra i non vaccinati. Ad oggi infatti, per loro il tasso di infezione è 4,1 volte maggiore rispetto a un immunizzato. Quello di ricovero lo è 6,4 volte, delle terapie intensive invece 12 volte e, infine, di morte 4,9 volte. Non può dunque stupire se qualcuno, anche tra i volti noti degli irriducibili anti-vaccino, dopo un comunque fortunato passaggio all'interno degli ospedali della Penisola, abbia cambiato repentinamente idea. Leader No vax pentiti che ora provano, portando la loro esperienza, a convincere quelli che fino a poche settimane fa erano i loro sodali.

Innescando peraltro nuove tensioni all'interno di quel micro-cosmo fatto da decine e decine di radicalizzazioni differenti. Le chat infatti, li hanno già resi "nuovi nemici", traditori da insultare e - nel presunto segreto del proprio smartphone e di uno username farlocco - minacciare.

 

Il pentimento di Lorenzo Damiano

Ha fatto scalpore ad esempio il caso Lorenzo Damiano, 56 anni, leader del movimento “Norimberga 2” con cui a ottobre ha corso anche come candidato sindaco a Conegliano, in Veneto. Attivista convinto contro la “dittatura sanitaria”, il Green pass, sostenitore delle cure domiciliari, piuttosto che delle vaccinazioni, si è trovato ad affrontare in prima persona il Covid e ora dice «la mia visione adesso è cambiata». Il motivo della conversione è appunto presto detto: sono i lunghi giorni di ricovero nella terapia sub intensiva dell’ospedale di Vittorio Veneto, dove è rimasto intubato a lungo. Solo così il leader No vax si è convinto: «Ho passato tutto quello che dovevo passare, ringrazio tutte le persone che in questo tempo hanno pregato. In ogni caso, io il vaccino lo farò».

Il dietrofront di Pasquale Bacco

Una parabola in tutto e per tutto simile a quella di Pasquale Bacco. Medico e segretario nazionale della Fisi (Federazione italiana sindacati intercategoria), noto per aver supportato a più riprese i No vax, calcando anche i palchi delle proteste di Trento, nonché per aver scritto il libro anti-vaccino che scatenò molte polemiche a causa della prefazione redatta dal magistrato Nicola Gratteri. «Sono pentito e non direi più che il vaccino è acqua di fogna o che le bare di Bergamo erano tutte vuote. I miei due errori sono stati nel non essermi fermato prima di pronunciare quelle parole, perché sarei stato meno violento. E poi perché fino a qualche mese fa non avevo capito il peso che quelle parole potevano avere sulle persone e questo è un grave errore» ha ammesso, ospite di Massimo Giletti a 'Non è l'Arena'. 

 

Ripartono le prime dosi

Un spinta - sempre minima rispetto ai 6,8 milioni di non vaccinati attualmente presenti in Italia - che in qualche modo inizia a dare i primi risultati spingendo le somministrazioni delle prime dosi. Queste infatti nell'ultima settimana hanno segnato un significativo +35% rispetto ai 7 giorni precedenti. Un segnale, appunto, che qualcosa si muove. Non tutto però. Perché c'è anche chi, ad infezione (sempre fortunatamente) superata, non si lascia convincere e rilancia ancora bufale negazioniste. È Fabio Tuiach, il portuale triestino che dopo aver attivamente preso parte alle proteste del mese scorso è diventato uno dei volti noti dei No vax italiani. Ex consigliere comunale della Lega ed ex pugile (dalla brillante carriera) ha sostenuto di aver contratto l'infezione a causa degli idranti utilizzati dalla polizia per sgomberare i manifestanti al Varco 4 del porto di Trieste. Ora, dopo essere stato licenziato perché risultato in malattia durante quelle stesse manifestazioni, è tornato a dare spettacolo sostenendo in tv che «il Covid è un’influenza stagionale. Io ho 41 anni e sono guarito. Sono tornato da Lourdes e ho capito che questo vaccino era sbagliato».

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