Roma, l'appello di Settecamini: «Prolungate la metro B, siamo ostaggi del traffico della Tiburtina»

Mille firme per la petizione dei comitati di quartiere inviate al sindaco Gualtieri e al presidente della Regione Rocca

Roma, l'appello di Settecamini: «Prolungate la metro B, siamo ostaggi del traffico della Tiburtina»
di Giampiero Valenza
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Martedì 16 Gennaio 2024, 06:41 - Ultimo aggiornamento: 06:42

Prolungare la metro B fino a Settecamini, per aiutare i residenti che tutti i giorni partono dalla periferia per arrivare in Centro e per sostenere i pendolari dell'area Est della Città metropolitana che, in questo modo, farebbero meno code in auto. Ha già raggiunto un migliaio di adesioni la petizione promossa dai Comitati di quartiere Settecamini e Case Rosse e inviata al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. I due territori sono serviti, oggi, solo dalle linee 040, 041 e 043. Settecamini è il quartiere più grande ha circa 12.000 abitanti. Case Rosse, è poco più piccolo (ci abitano intorno alle 10mila persone). Ma i numeri crescono se si aggiungono tutti i lavoratori che vanno nella zona per la Tiburtina Valley, un polo tecnologico di alto livello e in piena espansione, che mette al centro dello sviluppo del Lazio il mondo hi-tech.

IL POLO

«Le linee pubbliche di collegamento sono assolutamente insufficienti a coprire tutte le esigenze dell'utenza locale.

Il traffico pesante del Car, del Tecnopolo Roma Tiburtino e della zona industriale satura la via Tiburtina e gli accessi alle autostrade dice Caterina Crimeni, presidente del Comitato di quartiere di Settecamini - Sulla consolare si riversa pure il traffico delle città del primo cordone dell'hinterland di Roma Est, in particolare della città di Guidonia Montecelio che conta circa 90.000 abitanti, che per evitare di pagare il pedaggio autostradale, è costretto a transitare per la Tiburtina». «Nel territorio sono presenti industrie di risonanza internazionale, le aziende della Tiburtina Valley ed il polo tecnologico di altissimo livello ed in piena espansione. Ci sono anche Università, studi televisivi e importanti società di spedizione, con un alto numero di corrieri che transitano nell'area - prosegue Crimeni - La zona è, dunque, interessata da un notevole flusso di movimento in entrata e in uscita. Lo stesso territorio riveste, inoltre, carattere di pregio anche dal punto di vista storico, archeologico, naturalistico e culturale».

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IL PROGETTO

I residenti chiedono il rispetto del «progetto originario» della metro B, che «prevedeva il prolungamento della metro fino a Settecamini. Tuttavia, in seguito alla variante, l'allungamento della metro è previsto solo fino a Casal Monastero. «Questa decisione penalizzerebbe ingiustamente una grossa fetta dei cittadini di Roma Capitale che risiedono, appunto, a Settecamini e a Case Rosse e che sarebbero ingiustamente privati da un servizio fondamentale», aggiunge la presidente dei cittadini. Quindi, la proposta è quella di creare un nuovo ramo della linea B.

IL PIANO

Il Comitato di quartiere di Settecamini ha chiesto alla mobilità capitolina di intervenire, nel frattempo, sui collegamenti bus. Per i residenti le linee dello 041 sono «assolutamente insufficienti a coprire tutte le esigenze dell'utenza». Il suo capolinea è a Case Rosse e quindi, sottolinea Crimeni, «Settecamini è l'unico quartiere a non avere una linea propria», con la conseguenza che, provenendo da un'altra zona «sono comuni i ritardi soprattutto se si considera l'elevato traffico nella zona».

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I DISAGI

E così sono costretti a lunghe attese prima di prendere un bus in grado di portare loro in un nodo di scambio. I residenti chiedono l'intensificazione dello 041 e dello 040 nelle fasce orarie 6-9, 12-15 e 17-19 con una frequenza di almeno 15 minuti nelle ore più critiche, ma anche una nuova linea Express che colleghi Settecamini a Ponte Mammolo e un nuovo bus che arrivi fino a Talenti. Altro nodo ancora rimasto in sospeso è la stazione ferroviaria di via di Salone, che secondo i cittadini sarebbe la fermata di troppi pochi convogli e che, invece, potrebbe essere al centro di un nuovo percorso di valorizzazione.
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
 

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