A Roma c’è chi ruba i telefoni ai turisti nella metropolitana, chi sugli autobus e chi nelle tasche delle sfortunate vittime mentre passeggiano per la città. E poi c’è chi invece decide di sottrarne uno in una caserma dei carabinieri. Un 32enne di origini bulgare ha provato la bizzarra impresa di rubare il telefono a un carabiniere della stazione di San Basilio, dopo essersi presentato nell’ufficio per assolvere il suo periodico obbligo di firma davanti polizia giudiziaria a causa di un precedente per droga.
Rapina in caserma a San Basilio
È accaduto lo scorso sabato, intorno alle 17.
Il processo
Processato ieri per direttissima, ha negato davanti al giudice e al pm le accuse di furto, dichiarando, durante l’interrogatorio, che si era trattato di un errore. «Quando mi sono poggiato sul tavolo per firmare ho svuotato le tasche - ha raccontato - ho poggiato le cose sul tavolo e, quando sono andato via, ho rimesso tutto in tasca senza accorgermi di aver preso un telefono non mio». Il giudice ha deciso però di non convalidare l’arresto per la mancanza della flagranza di reato in quanto, quando i carabinieri si sono accorti che il telefono era sparito dal tavolo in cui lo avevano visto l’ultima volta, hanno svolto delle indagini – seppur minime – per trovarlo. L’imputato è quindi libero, come prima, e rimane con il suo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per gli altri precedenti, fino al processo. Non c’è dubbio però che nessun telefono verrà più lasciato incustodito quando si presenterà in caserma a firmare.