San Basilio, raid in una caserma dei carabinieri: derubato un maresciallo. Il ladro si prende il cellulare

L’uomo adempiva a un obbligo di firma, incastrato dalle telecamere ha poi restituito lo smartphone

San Basilio, raid in caserma: derubato un maresciallo. Il ladro si prende il cellulare
di Federica Pozzi
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Lunedì 31 Luglio 2023, 22:51 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 08:31

A Roma c’è chi ruba i telefoni ai turisti nella metropolitana, chi sugli autobus e chi nelle tasche delle sfortunate vittime mentre passeggiano per la città. E poi c’è chi invece decide di sottrarne uno in una caserma dei carabinieri. Un 32enne di origini bulgare ha provato la bizzarra impresa di rubare il telefono a un carabiniere della stazione di San Basilio, dopo essersi presentato nell’ufficio per assolvere il suo periodico obbligo di firma davanti polizia giudiziaria a causa di un precedente per droga. 

Rapina in caserma a San Basilio

È accaduto lo scorso sabato, intorno alle 17.

Il militare si era allontanato per qualche minuto lasciando sul tavolo il proprio cellulare, un iPhone 14 plus – di non poco valore – che al suo ritorno però era sparito. Anche il 32enne, che se lo era messo in tasca subito dopo aver completato la procedura di firma, era andato via. Insospettito, il maresciallo che non trovava più il telefono, ha visionato le telecamere di videosorveglianza scoprendo che i suoi sospetti erano fondati. Dai video, che riprendono la sala in cui l’imputato aveva completato la procedura, si vedeva chiaramente quest’ultimo impossessarsi del telefono e poi andare via. A quel punto la vittima ha utilizzato la funzione “trova iPhone” per geolocalizzare il proprio dispositivo che era in movimento in direzione Torre Angela. Da qui i numerosi tentativi di contattarlo tramite diverse chiamate a cui il presunto ladro ha anche risposto, dicendo che avrebbe subito riportato il telefono in caserma. E così, dopo circa mezz’ora, il maresciallo è tornato in possesso del suo telefono e il 32enne è stato denunciato per furto.

Il processo

Processato ieri per direttissima, ha negato davanti al giudice e al pm le accuse di furto, dichiarando, durante l’interrogatorio, che si era trattato di un errore. «Quando mi sono poggiato sul tavolo per firmare ho svuotato le tasche - ha raccontato - ho poggiato le cose sul tavolo e, quando sono andato via, ho rimesso tutto in tasca senza accorgermi di aver preso un telefono non mio». Il giudice ha deciso però di non convalidare l’arresto per la mancanza della flagranza di reato in quanto, quando i carabinieri si sono accorti che il telefono era sparito dal tavolo in cui lo avevano visto l’ultima volta, hanno svolto delle indagini – seppur minime – per trovarlo. L’imputato è quindi libero, come prima, e rimane con il suo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per gli altri precedenti, fino al processo. Non c’è dubbio però che nessun telefono verrà più lasciato incustodito quando si presenterà in caserma a firmare.

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