«Hai gli scarpini al contrario?». Il mister urla, la famiglia soffre

«Hai gli scarpini al contrario?». Il mister urla, la famiglia soffre
di Raffaella Troili
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Mercoledì 1 Maggio 2019, 01:20
«Torna Matti..., è tornata pure mi’ nonna». Vuol dire torna nella metà campo, torna che rischi il fuori gioco... Il mister ogni tanto sbotta, chissà se era Saverio o colui che porta lo stesso nome del figlio, mamma detective rimuove (è la salvezza), ma l’ultima volta ha giudicato i secondi di rimprovero eccessivi, interminabili, dunque si è fatta un giro di palazzo e poi di tutto l’isolato per smaltire la rabbia. Gridano tutti sul campo, sugli spalti, l’allenatore quasi mai. Per questo fa effetto, più ai genitori che agli atleti. Ma che rosicata, il nome del figlio così alla berlina . «Mandovai? Non è ferragosto che lasci la difesa vuota» e «ma che c’hai gli scarpini al contrario?». Offese: «C’hai il tiro dello 0-0» e ordini: «Mettiti in marcatura sul numero 10 e seguilo fino al bagno». In giro per l’hinterland, ad Anagni, un mister gridava «moccica» e in effetti hanno «moccicato», e chi se lo scorda. «C’hai i piedi a banana, fatteli addrizza’» è routine, cuore di mamma ingoia e s’allontana. Tutto quel che accade negli spogliatoi è mistero, ed è bene rimanga tale. Tipo «Daje regà vincemo che poi il mister ce porta a mignotte...». Un minuto di raccoglimento per i mister che si approcciano agli adolescenti. 
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