Inseguire gioie e dolori dei figli e scoprirsi con i capelli bianchi

Inseguire gioie e dolori dei figli e scoprirsi con i capelli bianchi
di Raffaella Troili
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Mercoledì 24 Ottobre 2018, 00:51 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 17:35
Lo psicologo dice che devi essere un faro e allora caliamoci nella parte, ma non è per niente facile “fa ‘sto faro”. L’emerito suo collega strizzacervelli, preferisce l’immagine del guard-rail, insomma non si deve tracciare la strada, ma stare di fianco. Gli amici si dividono tra chi è per il “molla” e chi è per lo “stagli sopra”. Il mister dice di non attaccare, non giudicare, ma comprendere, aspettare. Mamma detective era sicura di poter controllare e gestire tutto, invece ha scoperto che pur smanettando con la tecnologia, a caccia di codici, umori e segreti, è impotente, incapace, impossibilitata a parare i colpi che la vita riserva al figlio adolescente. Sì impotente, ci ha messo un po’ a capirlo, una sensazione che l’ha minata nel profondo, la sensazione è stata prima di tutto quella di una bella sberla: perché forse può vedere il volto degli amici sui social, spiare nel cuore della notte le chat. Ma non potrà evitargli, fare suoi i primi dolori, le delusioni, gli amori persi, non può sostituirsi, non è la sua di vita. Invecchiare, un poco, per quella consapevolezza che ti ricorda che ci sono vite e sorrisi che valgono e varranno sempre più delle tue. Sulla scia del bel monologo di Valerio Mastandrea sui figli, ogni capello bianco racconta un imprevisto, un’emozione.

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