Quello che le donne non “notificano”

di Mauro Evangelisti
2 Minuti di Lettura
Sabato 16 Aprile 2016, 00:05
Ognuno sta solo nel cuor della pennica destato da una notifica di smartphone: ed è subito sera
@lafiabax

Immaginiamo di essere in Prati o a Ostia, sulla Cassia o sull’Ardeatina, e di trovare uno smartphone. Come facciamo a capire se il proprietario è un uomo o una donna? Al di là del colore della cover o dalla foto scelta come sfondo, la traccia più significativa è una: il numero delle notifiche sparse sullo schermo. L’uomo, solitamente, ha lo schermo lindo; ha verificato tutti i messaggi arrivati su WhastApp o su Telegram; ha aperto le mail di Gmail; controllato le citazioni su Facebook e aperto Instagram che lo avvertiva che un utente dalle Filippine aveva cliccato il ”like” sulla sua foto di un tramonto a La Storta. Al contrario se il proprietario è una donna lo schermo dello smartphone non di rado è caotico come i primi venti minuti del film Salvate il soldato Ryan: ci sono bustine che segnalano in media cinque sms non letti; l’icona dello smartphone disperato che chissà da quanto tempo reclama l’aggiornamento del software; una quindicina di messaggi sul Messanger di Facebook trascurati; notifiche inevase del gruppo su WhatsApp dei genitori della classe del figlio; frammenti di ogni sorta di social abbandonati al loro destino. Certo, non è scientifico, a volte è la donna quella meticolosa nell’arginare il mare di notifiche e l’uomo quello travolto dai bip. Ma di regola, fate una statistica, questo stereotipo ha un suo fondamento. Il mistero è un altro: come fanno le donne, comunque, nel caos controllato del loro smartphone, a non perdere mai le notifiche davvero importanti?

mauro.evangelisti@ilmessaggero.it 
twitter: @mauroev

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA