Ostia, incinta di sette mesi a capo del fortino di spaccio: preso un uomo degli Spada

Operazione dei carabinieri nella piazza di spaccio dei Lotti: 12 in manette

Ostia, incinta di sette mesi a capo del fortino di spaccio: preso un uomo degli Spada
di Mirko Polisano
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 07:37 - Ultimo aggiornamento: 07:39

Il suono delle sirene, il via vai di gazzelle e l'elicottero che sorvola il cielo al rischiarare della luce dell'alba. Dormono ancora tutti quando a Ostia scatta il maxi-blitz dei carabinieri sulla piazza di spaccio dei Lotti. Il fortino "conteso" dai clan, secondo a piazza Gasparri ma non meno redditizio. Oltre 150 cessioni quotidiane di dosi di cocaina, hashish e crack per un guadagno giornaliero di oltre tremila euro, da quanto appurato dall'intensa e articolata attività investigativa dei militari del 112 del Lido. Smantellata un'intera organizzazione, tra i cui vertici anche una donna di 35 anni che incinta di sette mesi gestiva la piazza di spaccio. Dodici le persone arrestate e tra queste anche Manuel Granato, un affiliato degli Spada, "gancio" tra il clan sinti e la ndrangheta. La rete smantellata dai militari del Lido era fitta e ben ramificata, fatta di "pali", "vedette" e "cavallini", i corrieri della droga pronti alla consegna. Ma quei palazzoni popolari tra viale Vasco de Gama e via della Paranzella, erano un vero distributore "self service" della droga. Un'associazione criminale strutturata, dove la droga veniva occultata nei luoghi comuni del complesso abitativo: ascensori, cantine e mansarde, usando in alcuni casi gli involucri di plastica degli "ovetti" di cioccolata per confezionare le dosi.

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I carabinieri della Compagnia di Roma-Ostia hanno poi eseguito perquisizioni domiciliari ai destinatari di misura e a ulteriori 3 soggetti per detenzione di sostanze stupefacenti.

Sono state poi sequestrate delle dosi di cocaina e crack e 8 panetti di hashish per un peso complessivo di un chilo circa e, infine, a casa di uno dei soggetti destinatari di misura cautelare è stato rinvenuto un rolex, che è stato sequestrato. Il dominus era lui: Manuel Granato, uomo degli Spada con una sfilza di precedenti alle spalle. Era lui uno dei «garanti» dell'alleanza tra la cosca Bellocco di Rosarno e il clan Spada per gestire il traffico di droga sul litorale romano. Ma soprattutto per assicurare che alcuni calabresi, titolari di esercizi commerciali a Ostia ed Anzio, non avessero problemi sul territorio. È quanto era emerso - nel dicembre scorso - nell'inchiesta del Ros dei carabinieri coordinata dalla procura di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri.

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E tra gli indagati di quell'operazione compariva proprio il nome di Manuel Granato, legato al clan Spada e che stava già scontando una condanna definitiva a sei anni e mezzo per alcune estorsioni e minacce nell'ambito dell'occupazione degli alloggi popolari a Ostia, ma anche per le gambizzazioni contro i Baficchio. A condurre quelle trattative con il clan romano per le partite di cocaina sarebbe stato Gioacchino Bonarrigo, ex latitante arrestato nel 2017 ad Amsterdam, andato più volte a Ostia per incontrare esponenti degli Spada e rifornirli con la droga importata da Amsterdam. Quella stessa droga che scorre a fiumi sul mare di Roma. Fiumi da ripercorrere controcorrente per risalire alla sorgente da cui ora sembra nascere più di un'inchiesta. 

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