Roma, casa Ater occupata: marmi e finiture di lusso. E spuntano vasche idromassaggio e costose rubinetterie

L'abitazione era intestata a un anziano ma abitata da un affiliato al clan Moccia

Roma, casa Ater occupata: marmi e finiture di lusso. E spuntano vasche idromassaggio e costose rubinetterie
di Fernando M. Magliaro
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Venerdì 6 Ottobre 2023, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 11:09

Tor Bella Monaca, torre 30, interno 44: quando gli uomini delle forze dell'ordine, della Regione e dell'Ater sono entrati nell'appartamento, si sono trovati di fronte una casa arredata con marmi di altissima qualità, anche se non esattamente eleganti e di gusto. Bagni con rifiniture extralusso, doccia con idromassaggio, e, appunto, marmo ovunque. Stando agli atti e ai certificati di residenza, l'appartamento sgomberato risultava formalmente occupato da oltre 5 anni da uomo con qualche problema psicologico - fa sapere la Regione - la cui madre abita nella stessa torre. Solo che, di fatto, ad utilizzarlo occupandolo abusivamente era un altro uomo che attualmente risulta detenuto nel carcere di Rieti e legato al clan Moccia. Per cui, in realtà, alla fine, invece di essere dato a chi ne aveva effettivamente bisogno, l'appartamento era utilizzato da altre persone, amici dell'occupante abusivo, i quali si sono presentati sul posto poco dopo l'arrivo del personale addetto allo sgombero, il cui provvedimento di rilascio era solo recentemente diventato esecutivo.

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Quello di ieri è il trentesimo sgombero di immobili Ater occupati abusivamente da inizio febbraio a oggi, frutto di un piano condiviso tra Prefettura e Regione Lazio.
Sgomberi che hanno interessato case popolari a Tor Bella Monaca e San Basilio, luoghi dove la criminalità organizzata si insinua anche nel controllo delle occupazioni di alloggi popolari.

La Direzione Investigativa Antimafia, la Dia, nei giorni scorsi aveva rilanciato l'allarme sulle infitrazioni delle famiglie malavitose nella gestione degli immobili Ater occupati: occupano gli immobili e ci mettono famiglie o personaggi legate al clan per controllare il territorio.

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L'INCONTRO

Solo pochi giorni fa, il ministro Piantedosi - che aveva dato il via all'operazione quando ancora era Prefetto di Roma - aveva avuto un incontro con Lamberto Giannini, attuale Prefetto della Capitale, Carmine Belfiore, questore di Roma, e con Giuseppe Pisano, capo di Gabinetto del presidente della Regione, Francesco Rocca.

 

AMPLIAMENTO

Il Piano per il ripristino della legalità negli immobili di proprietà regionale di Ater, sarà allargato nelle prossime settimane anche ad altri quartieri e zone, oltre Tor Bella Monaca e San Basilio. Nel mirino, in prima istanza ci sono Pietralata, Tiburtino, Laurentino, zone periferiche o semiperiferica dove è maggiore l'urgenza di riportare la legalità.
C'è poi tutto il capitolo che riguarda i provvedimenti di sgombero emessi ma mai diventati esecutivi: secondo gi uffici della Regione, si parla di migliaia di atti di rilascio alcuni molto datati, e altri che hanno risentito di una serie di provvedimenti "sanatoria" che sono stati emessi nel corso degli anni, finendo, quindi, per regolarizzare chi occupa abusivamente un alloggio pubblico. Da via Cristoforo Colombo, fanno sapere che al momento si sta procedendo a un meticoloso esame caso per caso di tutte le occupazioni abusive sanata negli ultimi anni, in modo da tutelare le fragilità reali ed accertate rispetto ai "furbetti".

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I PRECEDENTI

Solo per citate i più recenti sgomberi, a luglio scorso la polizia aveva liberato alcuni alloggi Ater a San Basilio. A giugno, invece, gli agenti erano intervenuti a Primavalle venendo anche bersagliati dal lancio di oggetti dalle finestre dei piani altri durante le operazioni di sgombero.
Il problema, però, non è solo legato agli sgomberi in sé: solo nel 10 per cento dei casi, gli alloggi sgomberati vengono poi effettivamente riassegnati poiché in tanti hanno paura di andare a vivere in luoghi dove manca la legalità e le famiglie malavitose spadroneggiano.
 

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