Ostia, notte di fiamme: rogo doloso in spiaggia. Preoccupa l'escalation criminale

Dopo le bombe agli imprenditori del Lido, nuovo allarme

Ostia, notte di fiamme: rogo doloso in spiaggia. Preoccupa l'escalation criminale
di Mirko Polisano
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Giovedì 14 Settembre 2023, 06:43 - Ultimo aggiornamento: 06:45

Un'altra notte di fuoco a Ostia. Dopo quelle delle bombe e atti intimidatori che hanno caratterizzato l'estate del mare di Roma. Un'escalation criminale che sembra non placarsi e su cui resta massima l'attenzione delle forze dell'ordine. L'ultimo preoccupante rogo si è registrato nella notte tra martedì e mercoledì e a essere colpita è stata una spiaggia libera di Ponente. La "Verde", più conosciuta come l'ex Faber Beach. Le fiamme hanno avvolto alcuni bagni chimici posizionati direttamente sull'arenile. Per gli inquirenti pochi dubbi. Si tratta di un «atto doloso». Difficile ipotizzare il contrario, considerato che su quella spiaggia - come su molte altre in gestione al Municipio - non essendoci servizi non c'è corrente, quadri elettrici e altro materiale infiammabile.

I FATTI

A dare l'allarme sono stati i residenti che hanno visto alte colonne di fumo e lunghe lingue di fuoco. «Sembrava entrassero dentro le nostre case», hanno detto gli abitanti del lungomare Paolo Toscanelli.

Il rogo è stato poi domato dai vigili del fuoco. L'intervento dei mezzi inviati dalla sala operativa hanno visto in pochi minuti sul posto la squadra 13A di Ostia partita dalla sede di Via Claudio, che ha avuto ragione delle fiamme in poco tempo. Pochi danni, ma ciò che più lascia pensare è il messaggio, quello del fuoco che continua a essere una costante sul litorale romano.

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L'ipotesi "bravata" sembra perdere terreno e consistenza davanti alla serie di eventi che ha caratterizzato le notti di agosto di Ostia con le quattro bombe esplose in cinque giorni che hanno costretto il prefetto Giannini a convocare un comitato provinciale per l'ordine e la pubblica sicurezza la vigilia di Ferragosto. Il quadro non appare così scontato se si considerano alcuni elementi. Intanto i precedenti, non è la prima volta che le spiagge di Ponente vengono prese di mira dai piromani. Nel settembre di due anni fa, furono carbonizzati i bagni chimici dell'arenile sul lungomare Duca degli Abruzzi, ancora prima quelli della spiaggia per cani. Episodi e roghi che portarono più volte la commissione prefettizia - alla guida del Municipio di Ostia dopo lo scioglimento per mafia - a lanciare appelli per non abbassare la guardia. Un modus operandi consolidato quasi e un copione che sembra essere lo stesso e che ha sempre lo stesso soggetto e la stessa ambientazione: le spiagge e la zona di Ponente. Quella dei clan, a pochi passi da piazza Gasparri. Quelle spiagge che nessuno vuole e che puntualmente a ogni bando vanno deserte e che portò anni fa il prefetto Magno a mettere in relazione le gare a vuoto con il «possibile controllo esterno sulla procedura di aggiudicazione».

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Poi c'è il caso scoppiato all'inizio dell'estate, riportato da Il Messaggero. Quando il presidente del X Municipio chiamò un imprenditore di Ostia per chiedere di «farsi carico» della gestione di quel lotto, lo stesso che è stato interessato poi dalle fiamme dell'altra notte. Non se ne fece nulla per evitare di compromettere la «trasparenza dell'operazione». E quella spiaggia è rimasta terra di nessuno.
 

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