Ostia, la guerra per lo spaccio: ecco cosa c'è dietro le bombe ai locali

Nella mappa del malaffare romano, ogni quadrante è infatti ben spartito e i confini delineati

Ostia, la guerra per lo spaccio: ecco cosa c'è dietro le bombe ai locali
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Martedì 15 Agosto 2023, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 14:55

Le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Roma (Dda) sugli ordigni deflagrati tra Ostia e Fiumicino si allargano a macchia di leopardo ma restano nei confini del litorale capitolino. Nella mappa del malaffare romano, ogni quadrante è infatti ben spartito e i confini delineati. Ecco perché la pista caldissima seguita dagli investigatori punta allo spaccio di droga e alle piazze di Ostia. Si tratta ancora di ipotesi, supposizioni su cui stanno lavorando polizia e carabinieri coordinati dalla Dda. Eppure una prima linea investigativa sembra essere stata tracciata. Ci sarebbe perciò una sola firma, un'unica mano, dietro gli ordigni. Di più: ad accendere la miccia delle bombe carta, ci sarebbe una guerra scoppiata all'interno di uno dei gruppi criminali. Un passaggio di consegne forse. Un vuoto di potere ai vertici: un'intricata matassa, un equilibrio delicatissimo tra vecchi e nuovi padroni.
E quelle esplosioni dunque segnerebbero non solo un avvertimento tra rivali ma, disegnerebbero anche una precisa geografia nel cuore del quadrante a sud della Capitale.

LA MAPPA

Il primo ordigno - il 7 agosto- è stato piazzato sotto una macchina in via delle Fiamme Gialle a Ostia, davanti a una delle quattro caserme della guardia di Finanza. Poche ore dopo a Fiumicino, una bomba carta è stata lanciata in via Passo Buole contro la saracinesca di un ristorante.

La notte del 9 agosto, l'allarme è scattato a Dragona, quartiere limitrofo ad Acilia. Anche in questo caso, l'esplosione ha coinvolto la saracinesca di un'attività, un autosalone. Infine l'ultimo ordigno, la notte del 12 agosto, piazzato sotto una macchina sul lungomare Amerigo Vespucci, nel piazzale del vicino stabilimento. Come confermeranno poi le indagini, la vettura era del proprietario. Gli agenti della polizia Scientifica hanno poi proceduto con i sequestri e i rilievi sugli ordigni. Trovando tracce ed elementi che risulterebbero, almeno a una prima analisi, di una stessa matrice.

 

I CLAN

Gli investigatori si starebbero ora concentrando sulle famiglie, e i gruppi criminali, che tra Ostia e l'hinterland si spartiscono il mercato della droga. Dal clan Fasciani a quello degli Spada, indeboliti dopo le recenti inchieste che hanno portato a una raffica di arresti. L'ultimo, rientrato in carcere lo scorso luglio (il 4) è il boss Roberto Spada: era agli arresti domiciliari per una condanna a dieci anni per associazione mafiosa, quando i carabinieri l'hanno sorpreso a Civitavecchia. Ma nella complicata geografia criminale di Ostia si inseriscono anche i nuovi gruppi criminali che già da tempo stanno cercando di conquistare le piazze dello spaccio, come gli quello dei sud americani e degli albanesi. La conferma arriva da una delle ultime relazioni della Direzione investigativa antimafia (Dia) che già nel 2022 accertava «l'operatività di un sodalizio tipo mafioso italo-albanese con qualificati collegamenti con esponenti della ndrangheta». C'è infine un'ultima traccia che gli investigatori stanno seguendo per chiudere l'inchiesta. Pochi giorni prima, gli uomini della squadra Mobile hanno dissotterrato in un campo di Fiumicino 85 chili di coca purissima, 500mila dosi per innaffiare le piazze di Roma: a chi erano destinate? Dietro il nome dei destinatari, potrebbe nascondersi la mano che ha acceso la miccia delle quattro bombe carta.

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