Capodanno a Spin Time, scatta la diffida della Questura per gli organizzatori del rave

Capodanno a Spin Time, pronte le denunce della polizia agli organizzatori del maxi-rave
di Marco Pasqua
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Martedì 31 Dicembre 2019, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 17:31

Tra post sponsorizzati su Facebook e appelli di varia natura a partecipare, era difficile, se non impossibile, che la notizia del Capodanno illegale dentro il palazzo occupato di Spin Time, passasse inosservata a chi ha il compito di far rispettare le leggi e, soprattutto, chi deve vigilare sulla sicurezza dei romani. E così, la Questura, che nella movida ha adottato la linea dura con controlli e multe salatissime nelle discoteche capitoline -, è pronta a denunciare gli organizzatori di una festa ad alto rischio, organizzata senza alcun permesso. Nulla di ufficiale, ovviamente, poiché affinché possa scattare la denuncia, l'evento deve innanzi tutto aver luogo. Ma è improbabile che si decida di cancellare un appuntamento per il quale sono stati già venduti centinaia di ticket online (ieri, la vendita era stata sospesa per sold-out, tutto esaurito). Intanto il questore, Carmine Esposito, ha firmato stamattina la diffida, che è già stata notificata agli organizzatori del maxi-rave dentro il palazzo di via di Santa Croce in Gerusalemme. Bocche cucite in via di San Vitale, dove però tutti sono consapevoli che Spin Time rappresenti soprattutto una questione di ordine pubblico, tra feste abusive (a pagamento) e alloggi (anche questi a pagamento), ricavati nello stabile occupato dal 2012.

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APPELLO A LAMORGESE
Una festa che ha richiamato anche l'attenzione di Giorgia Meloni, presidente di FdI: «Ricordate il palazzo occupato di via di Santa Croce in Gerusalemme? Quello passato agli onori della cronaca grazie all'intervento dell'Elemosiniere del Papa che ha riattaccato la luce (senza pagare gli arretrati) e aver ospitato il raduno nazionale delle Sardine? - ha scritto su Facebook - Ecco: ora è tutto pronto per la grande festa di Capodanno, con tanto di biglietti acquistabili online. Questa è la coerenza della sinistra: si riempiono la bocca di legalità e diritti ma poi organizzano eventi abusivi in palazzi occupati, non pagano un euro di tasse e senza misure di sicurezza. Il Ministero dell'Interno intervenga immediatamente per fermare questo scempio». E a chiedere l'intervento del ministro Lamorgese sono anche i colleghi di partito di Meloni, il deputato Federico Mollicone e il vice-presidente della Camera, Fabio Rampelli: «Se sindaco, governatore e prefetto non sanno o non vogliono far rispettare le norme vigenti liberalizzino l'illegalità, la piantassero di accanirsi con la gente onesta ha scritto provocatoriamente Rampelli Nessuna regola per nessuno... e vinca il migliore». Sette i piani su cui si articolerà la festa organizzata dai ragazzi di Scomodo; due i tipi di ticket venduti: uno da 20 euro (comprensivo di buffet illimitato), un altro da 10 euro. Si balla fino alle 12 del mattino, visto che è anche in programma un after, nei sotterranei (senza uscite di emergenza).



DISCO E RISTORANTI
Non solo cenoni etnici, preparati dalle stesse persone che vivono negli alloggi occupati, ma anche tanta musica, nei 2 spazi all'aperto (400 metri quadrati di superficie), e negli altri 11 palchi. Il ristorante ha anche uno speciale menu speciale a base di pesce: salmone, baccalà e cozze, tutte low cost (e, ovviamente, vendute senza scontrini). Un evento che, visti i prezzi molto bassi - gli alcolici partono da 2 euro -, rischia di richiamare centinaia, se non migliaia, di giovanissimi. E che, di fatto, è possibile grazie al blitz dell'Elemosiniere del Papa, che, lo scorso mese di maggio, ha staccato i sigilli apposti al contatore per morosità (con oltre 300mila euro di debiti). Nell'ipotesi in cui questo evento dovesse aver luogo, verranno denunciati organizzatori e promotori (a tal proposito è anche previsto un servizio di vigilanza discreta). L'occupazione fa capo ad Andrea Alzetta, ovvero Tarzan, leader di Action, e Paolo Perrini: sono stati loro a dare il benestare ai ragazzi di Scomodo. «Non conosco la questione», sosteneva ieri il vice-sindaco, Luca Bergamo, che, in passato, ha più volte difeso la realtà di Spin Time, essendo intervenuto, sia indirettamente che indirettamente, a tutela di quella che ha definito «un'esperienza di grande valore culturale e sociale».
 

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