Più giardini da curare, più strade da ripulire dalle erbacce: parte dai quartieri di Fidene e Montesacro il piano di decentramento delle aree verdi che vedrà nei prossimi mesi i Municipi di Roma assumere maggiori responsabilità proprio in materia di decoro e pulizia. Si chiama decentramento del verde ed è il piano formalizzato ieri mattina dagli assessori all'Ambiente, Sabrina Alfonsi, ai Servizi al territorio, Andrea Catarci, al Patrimonio, Tobia Zevi, con il presidente del III Municipio Paolo Marchionne. Si parte da qui, da uno dei distretti più popolosi di Roma che dal Nomentano, supera Città Giardino, arrivando a lambire gli argini dell'Aniene.
Nei prossimi mesi saranno altri i territori coinvolti nella riorganizzazione che in sostanza vede il trasferimento dalla gestione centrale del Campidoglio a quella municipale di 15 mila metri quadri di verde pubblico.
Le zone
Il III Municipio ha preso in consegna dunque 85 aree tra parchi, giardini, aiuole di piazze e strade. Si va dal parco Castel Giubileo all'Angelo Musco a Serpentara, dal parco dei Sassi del Nuovo Salario al parco della Cecchina, molto frequentato anche per via della vicinanza con alcuni istituti scolastici. Nell'elenco rientrano però anche gli arredi stradali, ovvero rotatorie, spartitraffico, marciapiedi tanto su via Nomentana quanto in piazza degli Euganei. Ancora: cura decentrata anche in via Ugo Ojetti, piazzale Jonio, via Val d'Ala, viale Tirreno, piazza Talenti, via di Val Melaina. Nel piano passa al Municipio anche la manutenzione e la cura di Ponte Tazio e corso Sempione per il parco Montesacro.
Nei prossimi mesi e comunque entro l'estate il decentramento del verde sarà licenziato anche per i Municipi I e II nonché nei distretti della Magliana, di Monteverde e in quello delle Torri: da Tor Bella Monaca a Torre Angela. Alla fine il piano porterà al trasferimento «di aree verdi per un'estensione complessiva di oltre 6 milioni di metri quadri», spiega l'assessore all'Ambiente Alfonsi. Quella del III Municipio «è la prima di una lunga serie di consegne, che si basano tutte su uno stesso principio - aggiunge l'assessore Zevi - il patrimonio di Roma Capitale è tornato a disposizione delle cittadine e dei cittadini» all'insegna «della razionalizzazione delle funzioni e della distribuzione di risorse economiche, umane e strumentali», conclude l'assessore Catarci.