Temperature crescenti e aria inquinata: mix micidiale, mortalità in aumento a Roma (8%) e Milano (6%). Colpa del cambiamento climatico e della concentrazione di ozono e PM10. Questo è quanto emerge da uno studio realizzato da 11 ricercatori Enea e pubblicato su Science Direct. Maurizio Gualtieri, ricercatore del Laboratorio Inquinamento Atmosferico, spiega: «Roma ha temperature più miti, un basso livello di umidità e alti livelli di ozono. Milano, che si trova in una delle aree più inquinate d'Europa come la Pianura Padana, è esposta a temperature più fredde, ha un tasso di umidità più alto e venti più moderati, insieme ad alti livelli di PM10».
Lo studio su Roma e Milano
Secondo lo studio, nei prossimi decenni Roma potrebbe raggiungere i 591 decessi l'anno durante i mesi estivi (l'8% in più rispetto ai decenni precedenti) a causa delle alte temperature e di una concentrazione di ozono troposferico (O3) al di sopra del valore limite per il danno alla salute umana (70 μg/m3).
La stima per il 2050
A Roma, secondo lo studio, il numero di decessi dovuti alle temperature più alte (principalmente in estate) tra gli over 85 al 2050 è stimato in 312 casi su 1.398 annuali (22%), mentre a Milano è pari a 971 casi imputabili alle temperature più basse (principalmente in inverno) su 1.057 (92%). Politiche più rigorose in materia di qualità dell'aria e contrasto al cambiamento climatico permetterebbero di ridurre il numero di decessi di 8 volte a Roma e di 1,4 volte a Milano rispetto al periodo 2004-2015.
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