Vaccini Lazio, triplicate le dosi giornaliere dai medici di base. ​I farmacisti: «Disponibili ad usare Pfizer»

Vaccini Lazio, triplicate le dosi giornaliere dai medici di base. I farmacisti: disponibili ad usare Pfizer
di Francesco Pacifico
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Lunedì 19 Aprile 2021, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 00:11

Triplicare le dosi da far iniettare ai medici di base, perché questa settimana l’obiettivo è di superare il record finora raggiunto di 32mila vaccinazioni al giorno. E di arrivare almeno a una media di 40mila somministrazioni giornaliere. La Regione prova a dare una sterzata ai tempi della sua campagna vaccinale, e per farlo, come detto, rilancia sull’apporto dei medici di base. Ai quasi 2700 dottori che hanno aderito alle vaccinazioni, nell’ultimo mese, è stato di fatto dato un solo kit di Pfizer (con sei dosi). Ma già da oggi verranno consegnati quattro flaconcini, due di AstraZeneca e due di Pfizer. In totale sono 34 dosi.

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Spiegano dagli uffici di via Cristoforo Colombo che, se ogni medico riuscisse a consumare tutta la sua scorta entro il 25 aprile avremo poco più di 90mile iniezioni garantite solamente da questo canale.

Alle quali si aggiungerebbero le altre 180mila che stanno effettuando sempre settimanalmente i centri vaccinali. Tutto questo mentre si registra una frenata nella curva del Covid: ieri nel Lazio si sono avuti 1.127 nuovi positivi (-251 rispetto a 24 ore prima), dei quali 500 a Roma. Sono 25 i decessi e 1.140 guariti. In calo il ricorso ai ricoveri (2.705) e alle terapie intensive (372). Intanto il Dep del Seresmi, ha calcolato che l’età mediana dei contagiati è di 45 anni. Tra i positivi il 48,7 per cento sono uomini e il 51,4 donne, mentre il 93,6 è in isolamento domiciliare, il 5,6 è ricoverato. Di questi lo 0,7 è in terapia intensiva. Il livello dei decessi è al 2,3 per cento.

ALLA FINE DEL MESE

Da domani Pfizer consegnerà nel Lazio 150mila dosi, AstraZeneca 45mila, Moderna 40mila. Nei frigoriferi delle farmacie delle Asl sono stoccate circa 200mila dosi, tenute di riserva per le seconde dosi. Non le quantità sperate, ma superiori a quelle delle scorse settimane.La Regione vuole concludere già in questa settimana le somministrazioni delle prime dosi agli over 80 per poi chiudere con le seconde a fine del mese. Ma sfruttando la possibilità di concentrare AstraZeneca sugli anziani, si punta ad accelerare su 70enni e fragili. Parliamo di circa mezzo milione di persone. Spiega Alberto Chiriatti, medico di base a Ostia e vice segretario del sindacato Fimmg del Lazio: «Se ci danno le fiale, siamo pronti a fare tutte le somministrazioni necessarie».

 

Intanto ieri è stato toccato il milione e mezzo di vaccinazioni e la Regione, dalla riunione di Ema di domani, aspetta uno sblocco - seppur parziale - di Johnson&Johnson. Finora non è stata consegnata alle Asl neppure una delle 18.000 dosi della prima fornitura, stoccate a Pratica di Mare. Il Lazio le vuole utilizzare per proteggere la popolazione carceraria e per garantire maggiore benzina ai nuovi hub (Tor vergata, Cinecittà e Valmontone) che dovrebbero funzionare h24 e la cui apertura è stata rinviata per mancanza di fiale. In un primo tempo Johnson&Johnson sembrava destinata ai circa 1.100 farmacisti che nel Lazio hanno aderito alla campagna vaccinale. Ma la mancanza di fiale ha congelato il progetto.

 

In settimana però la categoria proverà a tornare alla carica. «Chiederemo alla Regione - spiega il presidente romano di Federfarma, Andrea Cicconetti - di poter somministrare anche i vaccini di Pfizer o di AstraZeneca. Noi farmacisti siamo pronti: abbiamo fatto il corso per diventare vaccinatori a tutti gli effetti, trovato gli spazi e siamo in possesso dei frigoriferi per garantire la catena del freddo». 

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