Vaccini, nel Lazio sprint sugli 80enni. Pass dopo la seconda dose

Vaccini, nel Lazio sprint sugli 80enni. Pass dopo la seconda dose
di Francesco Pacifico
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Domenica 18 Aprile 2021, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 00:10

La Regione dà un’ulteriore accelerata alle vaccinazioni per gli over80. In queste ore le Asl stanno chiamando ottantenni e novantenni che si sono già prenotati per anticipare gli appuntamenti già presi presso i centri vaccinali. Ma da domani torneranno in campo anche i medici di base, che avranno anche un altro compito: andare a “scovare” gli anziani che non si sono prenotati e che di conseguenza non si sono ancora protetti contro il Covid. Sono poche decina di migliaia, che però è meglio immunizzare per evitare nuovi contagi o un maggiore ricorso agli ospedali, comprese le terapie intensive.

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LE CONSEGNE
La scelta della Regione di anticipare gli appuntamenti per gli ottuangenari ha una duplice finalità.

Intanto, da un lato, si vogliono concludere entro il mese le loro somministrazioni, tenendo conto che manca qualche migliaio di persone tra i prenotati ai quali non è stata ancora iniettata la prima dose. Mentre sono meno di 30mila gli anziani, che invece aspettano la seconda. In ogni caso si vogliono terminare queste operazioni entro la fine del mese. Soprattutto la Direzione sanitaria del Lazio sa bene che soltanto chiudendo questa fascia d’età potrà poi dare anche un’accelerata sul fronte di 70enni e fragili, nella speranza di vaccinarli (non sono pochi, parliamo di quasi 600mila persone) entro maggio.

Si è potuto accelerare sui più anziani, anche perché - al momento - si sta preferendo utilizzare le dosi di AstraZeneca per gli over60, come ha consigliato l’Aifa. Che però non ha imposto di non iniettare il farmaco anglosvedese anche ai più giovani. Questa settimana, poi, sono attese nel Lazio 150mila dosi di Pfizer, 45mila di AstraZeneca, 40mila di Moderna, mentre si attende la conferenza di martedì di Ema per capire se e come si potranno usare circa 18mila fiale di Johnson&Johnson, attualmente in stand by. 
Intanto anche ieri la campagna di vaccinazione ha provato ad attestarsi sulle 30mila dosi al giorno. Precisamente sono state 28.900 per toccare complessivamente quota 1.479.581 somministrazioni.

Ci si interroga, poi, su chi (e quando) emetterà il pass vaccinale annunciato dal premier Mario Draghi da utilizzare per gli spostamenti tra diverse Regioni o per andare allo stadio, al cinema e a tutti gli eventi pubblici al chiuso o al privato. Cioè l’attestato che dovrebbe certificare sia l’avvenuta vaccinazione sia la guarigione dopo aver contratto il Covid. C’è da attendere il relativo decreto per capire sia se sarà firmato dal ministero degli Interni o della Salute sia come si coniugherà con analoghi strumenti già lanciati in tempi non sospetti da alcune Regioni. Nel Lazio, apripista in questo campo, lo si può scaricare attraverso il fascicolo sanitario. Al riguardo l’Unità antiCovid19 ha comunicato che «da domani saranno caricati circa mezzo milione di certificati vaccinali nel Fascicolo sanitario elettronico per gli assistiti del Lazio che hanno completato il percorso vaccinale. Il 15 per cento ha già consultato il proprio attestato vaccinale che ha un sigillo digitale di garanzia la cui autenticità è verificabile attraverso la App Salute Lazio ed è disponibile anche in lingua inglese». 

Però molti dei vaccinati, per lo più anziani, si sono lamentati della difficoltà del procedimento, visto che per scaricare l’attestato dal Fascicolo serve lo Spid che non tutti hanno attivato. Anche per questo la Regione ha deciso di fornire (stampandolo) un certificato provvisorio nei centri vaccinali a chi farà la seconda dose. Intanto racconta Pier Luigi Bartoletti, medico di base e a capo delle Uscar, le unità sanitarie operative della Regione: «Siamo subissati di telefonate e di richieste da parte dei nostri pazienti per procurare loro il pass vaccinale. Ma noi non possiamo farlo, però non sempre gli assistiti lo capiscono».
 

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