Giovanna Boda, i viaggi in Israele per avere i vaccini Covid e gli affari a San Marino

L’ex dirigente del Miur, accusata di corruzione, nel 2021 chiese all’imprenditore amico di organizzare una trasferta a Tel Aviv

Giovanna Boda, i viaggi in Israele per avere i vaccini Covid e gli affari a San Marino
di Michela Allegri
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Domenica 11 Settembre 2022, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 12:53

Regali, bonifici da San Marino e favori internazionali. Agli atti dell’inchiesta per corruzione che ha travolto l’ex capo del Dipartimento risorse umane e finanziarie del Miur, Giovanna Boda, e l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco - si parla di tangenti per circa 3 milioni per aggiudicarsi progetti a sei zeri -, spunta anche il tentativo di ottenere una corsia preferenziale per parenti e per due collaboratrici per sottoporsi in anticipo al vaccino anti-Covid.

Tra febbraio e marzo 2021, Boda, emerge dalle intercettazioni, stava infatti programmando un viaggio in Israele - dove il vaccino veniva già utilizzato - per i genitori e anche per Lucrezia Stellacci, storica dirigente del Miur, pure lei indagata: come presidente nelle commissioni di valutazione dei progetti presentati dalle scuole, avrebbe ricevuto denaro e regali da Bianchi di Castelbianco. È il marzo 2021, Boda informa l’imprenditore «della sua volontà di far vaccinare sua madre, suo padre, la Stellacci e la Tinagli - altra collaboratrice al Ministero, ndr - e di metterli su un aereo che pagherà lei, magari in Israele», annota la Finanza.

Lui concorda e dice: «Ci penso io».


LA TELEFONATA
Bianchi si fa in quattro per assecondare l’ennesima richiesta della dirigente, è convinto di poter guadagnare altri punti che gli consentiranno di ottenere nuovi incarichi. Chiama un amico consulente del Cts per informarsi: «Le persone so’ diventate quattro, dei rompi c... mostruosi».

Chiede se è possibile «mandarli in Israele, dove te pare, a fa’ il vaccino». L’interlocutore chiede età e residenza, «questi non c’hanno voglia di aspettà, mi pare». E Bianchi: «Il problema è che io in questo modo riesco a guadagnare dei punti che mi consentono di fare altre fatture, altre cose».

L’uomo si offre di chiamare un collega a Tel Aviv per chiedere se ci siano vaccini disponibili. Interrogata dal pm Carlo Villani, titolare del fascicolo, la Boda ha provato a giustificarsi: «Volevo rimandare i miei genitori a casa, se si vaccinavano potevano andare... poi c’era la Stellacci che mi dice: Giovanna ti prego di prendere sul serio la possibilità di farmi vaccinare, altrimenti sarò costretta a rispettare le regole che imporranno e non potrò venire più a Roma».

Ha sostenuto di non avere chiesto favori o pagamenti a Bianchi: «Avevo sentito dalla presidente dell’Unione delle comunità ebraiche che in Israele ci si poteva vaccinare, dico che a spese mie pago l’aereo e lui era in contatto con uno del Cts. Gli chiedo semplicemente se sapeva qualcosa. Quando ho letto che lui lo chiama e dice: Quella rompi c... fammi sta cosa perché così fatturo di più... cioè io sono svenuta».


Ma le intercettazioni raccontano anche di altre possibili entrate per l’ex dirigente. La procura di Firenze, nel 2021, ha trasmesso ai pm di Roma un’intercettazione telefonica tra Vincenzo Solaro e Antonio Russo, di San Marino. La Finanza annota che si tratta di membri del direttivo del Partito dei Socialisti e dei Democratici di San Marino. Russo commenta l’inchiesta sulla Boda e dice: «Lì in mezzo c’è uno molto importante di San Marino, del Corpo Diplomatico, che ha dato 640mila euro, va bene? E questa cretina è andata a prenderli e depositarli in banca, d’accordo? San Marino deve stare molto attento a fare le cose, adesso salta tutto il Corpo Diplomatico».

E Solaro: «Oh hanno fatto sta cavolata?». Russo replica: «Quella piglia 2.500 euro al mese, ma come si può andare a depositare 640mila euro in una volta sola, se non è un’eredità o una vincita».
 

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