Accerchiato e fermato, preso a pugni e a calci: in quattro l’hanno massacrato, altri l’hanno bloccato e altri ancora hanno impedito agli amici della vittima e pure al portiere del palazzo di salvarlo dal linciaggio. Una vera spedizione punitiva con vittima e carnefici che hanno tra i 14 e i 15 anni. Ragazzini di Monteverde, tutti italiani, alcuni compagni di scuola, altri “amici” di quartiere.
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E la banda è ancora da ricostruire, perché dopo le violenze si sono dileguati e almeno in 16 sono da trovare, identificare e denunciare.
Un post composto dove non si percepisce rabbia ma solo sgomento e quell’invito rivolto a tutti i genitori di «parlare con i propri figli di 14, 15 e 16 anni per verificare se abbiano fatto parte del gruppo. In quattro lo hanno picchiato a pugni e calci, un’altra decina bloccava gli amici di mio figlio dall’intervenire e bloccavano l’accesso alla strada da entrambi i lati. Le persone sono note ed abitano nel quartiere. L’autorità giudiziaria spero sia in grado di rintracciare tutti».
LE INDAGINI
Dopo la denuncia, partita dall’ospedale, a occuparsi del caso sono gli agenti del commissariato Monteverde che stanno cercando la banda di ragazzini. Al momento sarebbero in fase di acquisizione alcuni filmati di impianti che insistito su via Durante che potrebbero portare gli agenti a identificare presto gli aggressori. La vittima non è stata ancora ascoltata né i suoi amici ma gli aggressori lo conoscevano bene. Da quanto ricostruito, infatti, il pestaggio è nato a seguito di un diverbio scattato la mattina di mercoledì molto probabilmente nei pressi dell’istituto scolastico frequentato dalla vittima. Motivi futili su cui però bisognerà far chiarezza che potrebbero nascondere invece la risposta del 14enne ad atti di bullismo non più sopportabili. Dopo una prime lite, sarebbero scattate le minacce via social e con ripetute telefonate fino a che il “branco” si è presentato sotto casa della vittima, lo ha aspettato e poi picchiato fino a rompergli il setto nasale. Un 14enne pestato da una manciata di coetanei. La stessa età che avevano i ragazzini del raid di via San Francesco a Ripa (Trastevere), la stessa età di molte baby-gang che dai tempi del “Pincio” (la violenza poco dopo la fine del lockdown) seminano il panico nella Capitale.
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