Roma, rissa tra nomadi a Val Melaina: pugni e cocci di bottiglie in strada. Un ferito e paura tra i residenti

I fatti nel pomeriggio di oggi in via Giovanni Conti: una lite per futili motivi, indagano i carabinieri

Roma, rissa tra nomadi a Val Melaina: pugni e cocci di bottiglie in strada. Un ferito e paura tra i residenti
di Alessia Perreca
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 21:18

Pugni, calci, urla e una strada che si è trasformata in un vero e proprio ring fuori controllo: è accaduto nel pomeriggio di oggi, poco dopo le 15, in via Giovanni Conti, a poche centinaia di metri dal mercato di Val Melaina, a Montesacro. Una lite tra nomadi sfociata in breve tempo in una maxi rissa per futili motivi. Sotto l’effetto dell’alcool sono volati schiaffi e uno dei quattro aggressori ha preso alcuni cocci di bottiglia e ha sfregiato il volto della vittima, un connazionale.

Rissa a Val Melaina: cosa è successo

Un battibecco iniziale di fronte a un negozio di surgelati e poi il parapiglia che ha sconvolto i diversi residenti del quartiere Val Melaina: secondo una prima ricostruzione quattro nomadi avrebbero discusso animatamente con una coppia di connazionali - per cause ancora da chiarire - e sarebbero in poco tempo arrivati alle mani.

Una violenta rissa a colpi di bottiglie rotte e coltellini tra sei nomadi. La compagna della vittima, durante la colluttazione, è rimasta coinvolta, ma senza riportare ferite. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Comando Stazione San Basilio e il personale del 118: tre persone sono state fermate per possesso ingiustificato di armi e condotte presso la caserma dei militari, un altro aggressore ( vestito con jeans e un maglione grigio a scacchi) è scappato tra le strade del quartiere. La vittima è stata trasportata in ospedale per i tagli sul volto e sulla testa e diverse contusioni.

Una rissa non nuova nel quartiere che ha nuovamente acceso il dibattito sul tema della sicurezza nella zona: «Almeno una volta al mese assistiamo a queste violenze», afferma un residente. «Sono rom  - dice - che arrivano al mattino e stazionano davanti all’ingresso del mercato per vendere oggetti usati. Poi girano nel quartiere e spesso litigano con altri connazionali. Noi rischiamo ogni giorno e chiediamo più controlli costanti. Anche per le nostre abitazioni».

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