Sì al termovalorizzatore di Roma, il Tar boccia sei ricorsi: «Impianto necessario»

Termovalorizzatore a Roma, il Tar boccia sei ricorsi: «Impianto necessario»
di Francesco Pacifico
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Giovedì 20 Luglio 2023, 07:12

«Ricorsi destituiti di ogni fondamento». Un nuovo via libera al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba arriva - indirettamente - dal Tar del Lazio: ieri la magistratura amministrativa ha respinto i sei ricorsi presentati da comitati locali, associazioni ambientaliste e Comuni limitrofi (Albano, Ardea e Ariccia) contro la realizzazione dell'impianto da avviare entro il 2026 e i contenuti del piano del commissario all'emergenza rifiuti, Roberto Gualtieri. I giudici, infatti, hanno finito anche per avallare gli obiettivi del piano stesso, in primis quelli di natura ambientale. «Non sembra potersi negare - scrivono - che la risoluzione delle questioni legate alla gestione dei rifiuti di Roma Capitale e alla chiusura del ciclo, anche assicurata da una razionalizzazione e realizzazione di nuovi impianti, compreso il tmv, abbia attinenza sia con le più generali politiche energetiche sia con la realizzazione di condizioni attesa a valorizzare» gli investimenti. Sempre i magistrati segnalano che il sindaco-commissario, con i poteri straordinari concessi dal governo, si è mosso nel pieno rispetto delle competenze. Chi avrebbe dovuto semmai sollevare un conflitto di competenze - notano - «sarebbe dovuta essere la Regione, che però non ha promosso alcun giudizio di legittimità».

I LEGALI

I legali del comitato No Inceneritore di Santa Palomba sono pronti a ricorrere in appello al Consiglio di Stato. E stanno valutando la stessa strada Legambiente e Wwf. Intanto non nasconde la sua soddisfazione il sindaco Gualtieri: «È una decisione importante che salutiamo con grande favore. Eravamo fiduciosi della forza degli argomenti, della solidità della procedura amministrativa, che è partita e che quindi andrà avanti: questo adesso ci consente di rispettare la tabella di marcia, la gara e poi l'apertura dei cantieri». Ad agosto sarà pubblicato il bando per affidare il progetto per costruire il sito. «Roma - conclude - avrà finalmente il termovalorizzatore e tutti gli altri impianti necessari a raggiungere l'autosufficienza e a chiudere il ciclo dei rifiuti».
Tornando alla sentenza, i magistrati hanno segnalato che la scelta di realizzare un termovalorizzatore, «per le plurime ricadute sul territorio metropolitano del grande evento giubilare, e dei connessi afflussi di pellegrini e turisti, è affatto logica e razionale».

Ed è «in coerenza con il precedente Giubileo», quando come commissario straordinario era stato indicato «il sindaco di Roma Capitale»

Entrando più nel merito delle questioni, i giudici del Tar vedono nel piano dei rifiuti del sindaco-commissario «un'approfondita comparazione con lo scenario impiantistico attuale». Di più, consentirà «il raggiungimento di un livello di raccolta differenziata pari al 65 per cento» e «un drastico abbattimento delle tonnellate di Co2 emessa per tonnellata trattata». In quest'ottica ci sarebbe il pieno rispetto anche dei dettami della Ue. Secondo il Tar non è dimostrabile «che la previsione del Piano commissariale incida sull'assetto complessivo del sistema nel senso di sovvertirne la coerenza con la normativa eurounitaria». Anche perché i ricorrenti si sono richiamati a un documento, «"Zero Waste Europe Debunking efficient recovery January 2023"», che «non rappresenta affatto posizioni ufficiali della Commissione Ue», ma è stato «elaborato da una organizzazione non governativa, il network Zero Waste Europe». Non contraddice le regoli vigenti neppure la decisione di costruire il futuro impianto a Santa Palomba.

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