I quasi 4mila posti disponibili su traghetti e aliscafi per Ponza sono di fatto già esauriti. Qualche speranza - molto labile - c’è per i collegamenti da Formia, a due ore di macchina da Roma quando non c’è traffico. Ma anche le navi in partenza da qui stanno per diventare sold-out. Tra i romani (i vacanzieri) e i ponzesi (albergatori, affittacamere, ristoratori, titolari di bar e di stabilimenti) è scattato l’allarme: per questo weekend e il Ponte dei Santi Pietro e Paolo del 29 giugno non c’è modo di raggiungere l’isola. Come detto, la capienza delle navi (da Anzio, San Felice al Circeo, Terracina e Formia) non consente di trasportare più di 4mila posti nella stessa giornata, mentre la prossima settimana la richiesta dei vacanzieri è almeno tripla.
LA RABBIA
In estrema sintesi, sono delusi i turisti che vorrebbero godersi il lungo weekend in uno degli angoli più belli del Mediterraneo. E sono infuriati gli esercenti dell’industria delle vacanze, che rischiano di rinunciare a una fetta del loro business. Un business stagionale, quest’anno iniziato in ritardo per gli acquazzoni di maggio.
Il sindaco dell’isola, Franco Ambrosino, non fa fatica ad ammettere che «il problema c’è e nelle settimane di pienone comporta un forte danno per gli operatori».
Sui social, intanto, Mario si lamenta perché «ha prenotato» e non sa «se potrà sbarcare sull’isola». Mentre Giovanni segnala che «l’unica alternativa è affittare un posto sui barchini e sui gommoni di alcuni privati, che ti portano da Anzio a Ponza». E sono molti costosi. Il consigliere capitolino, Lorenzo Marinoni ha anche scritto alla Regione per chiedere più passaggi e per valutare gli attuali standard dei collegamenti. «I cittadini romani lamentano una difficoltà oggettiva al raggiungimento dell’isola - dice - causando una importante perdita economica per tutto il Pil turistico Regionale. E in tanti trovano più facilmente accessibili località balneari situate in altre regioni».
Come detto, anche a Ponza tra gli operatori monta la rabbia. Nota Giovanni Mastropietro, presidente della locale Federalberghi: «Va detto che in troppi vogliono partire la mattina del 29 e tornare la sera del 2 luglio. Però più corse sono necessarie». Maurizio Musella, titolare di molti B&b, segnala che «per il Ponte qualche cliente ha cancellato la prenotazione perché non riesce a trovare il traghetto o l’aliscafo. Speriamo che mettano più navi e che le pubblicizzino. Comunque nelle prossime settimane ospiteremo tutti». Conclude lo chef stellato Gino Pesce, titolare dello chicchissimo “Acqua pazza”: «La mia categoria sconta il problema della mancanza delle corse. Come risolviamo il problema noi ponzesi? Prendiamo il postale da Formia, che ci metterà tre ore per la traversata e parte a orari molto scomodi, ma non ci lascia mai a terra».