Ryanair, O' Leary: «Possibili sconti sui prezzi dei biglietti. Antitrust? Aiuta le agenzie di viaggio pirata»

L'amministratore delegato di Ryanair, intervistato da Il Messaggero, risponde alle accuse mosse negli ultimi mesi da esperti, autorità e organizzazioni alla "low cost". Quindi definisce «pagliaccio» il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, e dice che i costi dei bagagli sono saliti perché «i viaggi durano poco»

L'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, durante una conferenza stampa a Roma
di Giacomo Andreoli
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Venerdì 19 Aprile 2024, 01:01 - Ultimo aggiornamento: 09:45

L'indagine dell'Antitrust per abuso di posizione dominante? «Un buco nell'acqua da chi difende le agenzie pirata». I timori del presidente Di Palma (Enac) su un oligopolio nel settore aereo? «Pagliacciate». Gli algoritmi, i prezzi record e i costi nascosti? «Non esistono: le associazioni dei consumatori mentono». Michael O'Leary, amministratore delegato di Ryanair, in questa intervista a Il Messaggero, risponde a tutti

Il numero uno della "low cost", nonché primo vettore aereo in Italia, ammette però che le «offerte a 9,99 euro non esistono più» e che ora ci sono possibili spazi, anche visti i profitti record dell'azienda, «per nuovi tagli» al costo dei bliglietti.

Ma solo di circa 3 euro a posto e sempre che «le altre compagnie non continuino a ridurre gli aerei».

Nei prossimi mesi Ryanair venderà milioni di biglietti a meno di trenta euro. Ma le offerte a 9,99 euro non ci sono più e ci sono meno rotte a prezzi stracciati. Non solo: dopo i biglietti a 300 euro a Natale e Pasqua, ora ci sono picchi fuori stagione da 150 euro. Perché?

«Di certo non ci sono più offerte a 9,99 euro a biglietto, ma ora il petrolio è a 90 dollari al barile. Prima del Covid era a 65 dollari. Il nostro costo più grande è proprio il carburante e l'offerta complessiva di voli si sta riducendo. Comunque abbiamo mantenuto milioni di offerte a prezzi bassi: siamo riusciti a farlo perché abbiamo bilanciato il carburante a prezzi alti con una grande crescita del business. Ci sono poi più rotte a prezzi contenuti».

Però nel 2023 il prezzo del carburante è sceso molto. State facendo miliardi di profitti, eppure avete fatto sconti del 10% solo dopo che piattaforme come Booking hanno escluso i vostri voli. Perché?

«Gli ultimi prezzi del carburante per ogni volo per noi sono aumentati. Accumuliamo riserve che durano almeno un anno, i benefici di quelle comprate ora li vedremo il prossimo anno. Abbiamo appena lanciato una nuova offerta con voli a partire da 24.99 euro fino a giugno. Penso che poi riusciremo ad abbassare il prezzo medio di 3 euro a posto, ma non posso prevedere il futuro. Dipende».

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Da cosa?

«Dalla capacità di voli nel mercato italiano: certo se Ita Airways non aumenterà l'offerta e WizzAir e easyJet continueranno a ridurre gli aerei in Italia ci saranno sempre meno posti e prezzi più alti. Finora abbiamo contenuto gli aumenti dei prezzi tra il 3% e il 4% nel 2024, ma quest'estate se l'offerta si riduce ci potrebbero essere rialzi tra il 5% e il 10%».

Comunque, anche quando ci sono prezzi bassi, per non partire solo con uno zaino, si può arrivare a pagare fino al 289% in più. Per non parlare dei costi nascosti: +9% se, invece di comprare i servizi con un pacchetto all'inizio del pagamento, li compri dopo singolarmente. Non è scorretto?

«In passato includevamo il bagaglio a mano nel biglietto standard, ma la durata media dei viaggi è diventata di 2,5 giorni: non serve più portarlo a bordo! Per il resto non ci sono costi nascosti, siamo la compagnia aerea più trasparente».

Uno studio di Federconsumatori conferma che quel +9% c'è.

«Queste associazioni mentono, l'unico prezzo che cambia è quello dei posti a seconda del posto che scegli».

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Parliamo degli algoritmi. Avete negato di usare dei meccanismi per cambiare i prezzi in maniera illecita. Eppure quando c'è stata l'alluvione in Emilia Romagna lo scorso anno, e in occasione di una frana in Puglia a marzo, i prezzi si sono impennati prima che i posti sugli aerei si riempissero. C'è un fattore “calamità”?

«No. Abbiamo solo un algoritmo che fa salire i prezzi quando gli aerei si riempono. Abbiamo quasi sempre voli pieni e a maggior ragione dopo una catastrofe. In nessuno modo potremmo calcolare il fattore catastrofe prima che abbia effetti sui posti e dal punto di vista commerciale non ci interessa. Aggiungo che non ci sono legami nemmeno con la cronologia o il tipo di device da cui si prenotano i posti: non abbiamo tempo per provare a capirlo, visti i milioni di biglietti che vendiamo».

Eppure l'Antitrust ha aperto un'indagine sull'uso scorretto degli algoritmi.

«Sarà un buco nell'acqua. Prima di questa indagine era stata aperta una procedura per il rialzo dei prezzi a Natale del 2022. Hanno dovuto chiuderla perché non hanno trovato nulla. Il giorno dopo, per salvare la faccia, hanno aperto quest'indagine sugli algoritmi. Abbiamo fornito loro milioni di dati: non potranno trovare nulla. D'altronde l'Antitrust è la stessa autorità che difende le agenzie di viaggio online pirata».

Parla dell'altro procedimento per abuso di posizione dominante. Avreste ostacolato le agenzie di viaggio, impedendo sconti fino al 40-50% sul prezzo dei biglietti. Sono accuse gravi.

«Falso. Sono gli operatori online che compiono delle vere e proprie truffe, addebitando costi inventati ai clienti, che così pagano fino al 216% in più. Perché l'Antitrust non indaga su di loro?».

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Nel 2018 l'Antitrust ha sanzionato eDreams per motivi simili. In ogni caso qui si parla anche delle agenzie di viaggio fisiche. Anche loro fanno le truffe?

«No. Non le abbiamo mai ostacolate e non vogliamo farlo. Comunque noi non abbiamo una posizione dominante in Italia e lo certifica una sentenza del Tribunale di Milano. Anche perché nel mercato italiano interno ci sono le ferrovie e le autostrade».

Quelli però sono servizi pubblici garantiti da società pubbliche. Comunque nei mesi scorsi avete tagliato le rotte per Sicilia e Sardegna dopo un decreto del governo che provava a limitare gli aumenti di prezzo. Se arriveranno nuove misure taglierete altre rotte?

«Abbiamo buoni rapporti con il governo italiano e infatti quel decreto è stato modificato. Non abbiamo tagliato le rotte per quel motivo, ma per problemi legati all'offerta. Non le taglieremo in futuro».

Il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma, chiede di cambiare le regole europee per impedire oligopoli e proteggere i consumatori dagli aumenti dei prezzi, soprattutto verso isole e periferie.

«Le affermazioni di Di Palma e di altri clown per noi valgono poco: sono pagliacciate. Di Palma ha messo in imbarazzo il governo italiano nel proporgli norme illegali, che poi infatti sono cambiate. In ogni caso se in futuro verranno modificate le regole europee le rispetteremo».

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I sindacati dicono che i vostri steward, hostess e piloti non possono portare a bordo acqua e cibo gratis. Non glieli fornite e devono pagarselo da soli.

«Non è vero, che portino pure tutta l'acqua e il cibo che vogliono a bordo. L'acqua gliela diamo noi».

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