Colli Aniene incendio, ancora gravissimi 2 dei 13 feriti, i 78 sfollati non dormono nella tendopoli del Municipio. Ipotesi fuga di gas

Esclusa la pista dell'auto in fiamme. Era in corso la costruzione del "cappotto" dell'edificio

Colli Aniene incendio, gravissimi 2 dei 13 feriti, i 78 sfollati non dormono nella tendopoli del Municipio. Ipotesi fuga di gas
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Sabato 3 Giugno 2023, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 07:12

Restano gravi due dei 13 feriti dell'incendio di via D'Onofrio a Colli Aniene (Roma) costato la vita ad Antonio D'Amato. Poi ci sono un'ottantina di sfollati e tante domande, ancora senza risposta.

La più urgente, quella che tutti si fanno questa mattina ai piedi del palazzo - dove assieme ai vigili del fuoco chi può recupera le sue cose - è "perchè?".

Cosa ha scatenato le fiamme che hanno distrutto tre civici di una palazzina della periferia est di Roma mettendo in strada decine di famiglie? Le ipotesi che sono circolate nelle ultime ore sono state tante, a partire dai sospetti sui materiali dei lavori in corso sull'edificio, che stava realizzando il 'cappotto' con il Superbonus 110%.

Anche le impalcature della ditta e i pannelli del cappotto hanno preso fuoco, come hanno raccontato alcuni residenti, avvolgendo il palazzo fino al tetto. Ieri si parlava, per esempio, di bombole di acetilene che sarebbero esplose (i residenti parlano di 'boato').

Qualcuno la sera prima avrebbe sentito odore di gas. Ma tutto è da chiarire. I vigili del fuoco stanno lavorando a una informativa da consegnare alla Procura di Roma: una volta che i magistrati l'avranno acquisita, potranno procedere all'apertura formale di un fascicolo. In questo ambito verrà affidato l'incarico per effettuare l'autopsia sul corpo di Antonio D'Amato, l'80enne deceduto. Sembrerebbe perdere consistenza al momento l'ipotesi dell'auto in fiamme circolata nelle primissime ore: «Lo escluderei, non c'erano automobili bruciate ai piedi del palazzo» dice il presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti, al quale «non risultano irregolarità» di ordine burocratico per il cantiere. Umberti segue da vicino la vicenda dell'incendio da ieri, informa i residenti via social e già stamattina presto era operativo: «I residenti - ha raccontato - sono molto giù dal punto di vista psicologico. Nessuno ha dormito nella 'tendopoli' che avevamo allestito: tutti hanno trovato un alloggio dai parenti. Noi però la teniamo allestita ancora per qualche giorno».

Sono in tutto 78; le loro case sono state presidiate tutta la notte dalla polizia e dai carabinieri per evitare sciacallaggi, e un ricercato per lesioni personali che si aggirava attorno al palazzo è stato fermato. Che faranno adesso? «Ora - riflette ancora Umberti - si pone un problema normativo di come aiutarli, perché non si tratta di un palazzo pubblico, ma privato. Credo che debba prendere in mano la situazione il prefetto, che a quel punto potrebbe stanziare dei fondi ad hoc per aiutarli».

Chi ha dei feriti, però, pensa prima di tutto alla loro salute, che in molti casi migliora. Dei 13 in ospedale di ieri, quattro sono stati dimessi oggi: un bambino dal Sant'Eugenio, due dal San Giovanni e uno dall'Umberto I fa i conti il bollettino della Regione Lazio. Al San Giovanni resta dunque una sola persona, in osservazione al pronto soccorso. Al Policlinico invece tre persone asintomatiche potrebbero lasciare l'ospedale già nelle prossime ore, 3 sono in attesa di una nuova Tac al torace e 2 di ulteriori cicli di camera iperbarica. Più severe ma stazionarie le condizioni dei tre pazienti che restano intubati al Sant'Eugenio, in prognosi riservata.

Due in particolare sarebbero più gravi: uno si trova a Grandi ustioni con traumi profondi; l'altra, una donna, è in Rianimazione a causa di una intossicazione. La qualità dell'aria, fa sapere la Regione Lazio, non risulta al momento gravemente compromessa dall'incendio: pressoché stabile il diossido di azoto, in crescita le polveri sottili ma nessuno sforamento dei limiti di legge.

In serata è prevista una riunione, fa sapere ancora il minisindaco, con tutte le forze dell'ordine, vigili del fuoco, Protezione civile e Croce rossa per fare il punto della situazione.

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