Incendio a Colli Aniene, fiamme in un palazzo: morto un uomo. Tre gli ustionati gravi e 100 intossicati

L'incendio è divampato in una palazzina di via D'Onofrio

Roma, incendio in un palazzo a Colli Aniene: sette ustionati e cinque intossicati
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 2 Giugno 2023, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 09:51

L’inferno divampa alle 13.53 quando in via d’Onofrio a Colli Aniene (periferia Est di Roma), le fiamme avvolgono un palazzo di sette piani e sul posto intervengo le prime squadre dei vigili del fuoco. Tre almeno le esplosioni che i residenti hanno sentito prima di venire investiti dal fumo nero come la pece che si è insinuato dalle finestre e tutto ha divorato. Offuscando decine di occhi e chiudendo la gola come una cesoia. 

 

 

Incendio a Colli Aniene, il bilancio

Sarà un bilancio grave quello che si conterà a fine giornata, tra feriti e sfollati, con un morto, Antonio D’Amato, nato a Velletri nel 1942, che nel tentativo di fuggire dalle fiamme è salito per le scale convinto di poter raggiungere i terrazzi ma trovando invece le porte sbarrate. I vigili del fuoco lo hanno recuperato riverso sui gradini tra il sesto e il settimo piano, morto per asfissia. Un’altra donna, ricoverata con altre due all’ospedale Sant’Eugenio, lotta fra la vita e la morte: le sue condizioni sono disperate. Si trova in Rianimazione mentre le altre due hanno ustioni sul 30 e 12 per cento del corpo. Altri sedici i feriti totali - tra cui un minore - trasferiti in tre ospedali della Capitale: nove al policlinico Umberto I, si tratta di sette donne e due uomini con un’età compresa tra i 33 e i 93 anni. Per due di loro è stato disposto il trattamento in camera iperbarica. Infine tre pazienti, anch’essi con intossicazione da monossido di carbonio, sono stati trasferiti all’ospedale San Giovanni. Poi ci sono gli sfollati perché alla fine saranno evacuati e posti sotto sequestro l’edificio al civico 73 e ad altri due a scopo precauzionale. Diversi gli appartamenti distrutti: «Era un inferno non capivamo nulla, siamo tutti usciti ma gli ascensori erano bloccati e quindi siamo scesi per le scale», racconta una inquilina. Tommaso - lo chiameremo così - ha 15 anni, al momento dell’incendio non era in casa ma la madre è tra le pazienti ricoverate al Sant’Eugenio. «Sono arrivato non appena mi hanno chiamato - ripercorre il ragazzo - l’ho trovata qui con le braccia e il volto ustionati, le ho parlato non appena arrivata in ospedale, spero non sia grave».
I vigili del fuoco hanno lavorato più di cinque ore per domare le fiamme e le squadre anche nella notte sono rimaste a presiedere l’area per scongiurare nuove “riprese” che pure non sono mancate nel corso del pomeriggio.

 

 

L'origine del rogo

Da capire ancora l’origine dell’incendio, sul posto oltre al prefetto Lamberto Giannini è arrivato il pubblico ministero di turno e in Procura è stato aperto un fascicolo ma è presto per dire se si procederà per «incendio colposo o doloso - spiega il comandante provinciale dei vigili Alessandro Paola - stiamo provvedendo a mettere in sicurezza la zona e a definire chiuso l’incendio, le cause possono essere diverse ma servirà un’analisi più approfondita per stabilire da dove le fiamme siano partite». È da escludere al momento una fuga di gas, la società Italgas, arrivata sul posto, ha provveduto alle analisi: «i tecnici erano lì per verificare gli impianti, che sono risultati integri analogamente ai contatori, che sono in batteria ai piedi dello stabile», fa sapere la società. 
A pochi minuti dall’insorgere dell’incendio si ipotizzava che un’auto, avvolta dalle fiamme per cause sconosciute, avesse interessato i ponteggi e da lì permesso quello che in gergo si chiama “effetto camino”, «ma non abbiamo prova di questo», rimarcava ieri sera il comandante dei vigili.

Forse un cortocircuito che ha interessato i ponteggi e parte dei materiali. Ieri, nel giorno della Festa della Repubblica, il cantiere era chiuso, gli operai non erano in servizio. Ma semmai fossero esplose delle bombole lasciate incustodite, magari di acetilene (che serve per i tagli di materiali ferrosi), usciranno fuori. Di certo sull’area saranno condotte anche delle analisi per escludere la compromissione dell’aria considerati i materiali, molti a base di poliuretano, andati a fuoco. 

 

Lavori e sfollati

Il palazzo risale agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso. I lavori per il cappotto termico, sfruttando il bonus 110 per cento, «erano partiti lo scorso dicembre - spiega la responsabile della società che in subappalto sta eseguendo l’intervento - e si sarebbero dovuti concludere a fine 2023, tutti i materiali usati sono certificati». La ditta in questione è di Perugia e ha preso in carico il cantiere di Colli Aniene per conto di un’altra società con sede a Torino. Intanto le persone sfollate sono cento, l’amministrazione di Roma Capitale ha messo a disposizione altrettanti posti di accoglienza presso tre strutture «ma al momento nessuno ha chiesto assistenza - spiega Massimiliano Umberti, presidente del IV Municipio - tuttavia i presidi resteranno attivi anche nei prossimi giorni». Su Twitter il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri ha voluto ribadire il sostegno del Campidoglio: «Siamo vicini alle famiglie colpite da questa tragedia e le sosterremo in tutti i modi».

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